Federica Pellegrini, messaggio social: «Voglio portare giustizia mestruale in Italia»

La Divina ha inviato un messaggio alle donne attraverso il suo profilo Instagram ed ha spiegato a quale battaglia ha deciso di unirsi

Federica Pellegrini: «Voglio portare giustizia mestruale in Italia»
Federica Pellegrini: «Voglio portare giustizia mestruale in Italia»
di Cristina Siciliano
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Venerdì 5 Aprile 2024, 15:22

«Voglio portare la giustizia mestruale in Italia». Con queste parole Federica Pellegrini, la prima donna medaglia d'oro olimpica del nuoto italiano è tornata sul podio per dare voce, ancora una volta, alle donne e al loro diritto di essere libere. La Divina ha pubblicato un post sul suo profilo Instagram dove ha spiegato alle sue follower di essersi unita alla battaglia WeWorld, cioè l'associazione umanitaria che garantisce i diritti di donne e bambine.

La riflessione di Federica Pellegrini

L'obiettivo di Federica Pellegrini è quello di riuscire ad abbattere lo stigma che ancor oggi riguarda la «povertà mestruale». «In Italia, come in altri Paesi del mondo, sono ancora tante le persone con mestruazioni che non possono permettersi prodotti come assorbenti, tamponi o coppette, non hanno acqua pulita o accesso a luoghi adatti per gestire le mestruazioni - ha sottolineato Federica Pellegrini su Instagram -.

Non finisce qui: spesso non ricevono informazioni adeguate sul ciclo mestruale, non possono scegliere liberamente del proprio corpo e rinunciano a praticare sport e a occasioni sociali per vergogna o imbarazzo a causa di tabù e stereotipi. Tutto questo è povertà mestruale».

Federica Pellegrini ha cercato di inviare un messaggio significativo a tutte le donne esortandole ad una sorta di cooperazione femminile. «Quando c’è giustizia mestruale, invece, chi ha le mestruazioni accede a prodotti e informazioni adeguate, vive il ciclo mestruale senza stigma e imbarazzo e non ha limiti nella propria vita sociale - ha concluso la Divina -. Iniziare a parlare di mestruazioni, liberamente, è un primo passo per abbattere gli stereotipi. Solo unendo le nostre voci, facendoci sentire possiamo creare un movimento che produca un cambiamento concreto».

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