Studenti in visita all’impianto per la preparazione al riutilizzo della plastica di Picenambiente

Studenti in visita all’impianto per la preparazione al riutilizzo della plastica di Picenambiente
Studenti in visita all’impianto per la preparazione al riutilizzo della plastica di Picenambiente
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 21:00 - Ultimo aggiornamento: 21:56

FERMO - Oggi gli studenti della scuola primaria e secondaria inferiore di Smerillo e Montefalcone, insieme agli insegnanti, hanno visitato il nuovo impianto per la preparazione al riutilizzo della plastica realizzato dalla società Picenambiente, il gestore dei servizi di raccolta dei rifiuti della vicina Provincia di Ascoli Piceno.

Il riciclo

«In primo luogo spieghiamo agli studenti che il riciclo della plastica è il processo di riciclaggio dei rifiuti con imballaggio in plastica, finalizzato al recupero dei materiali potenzialmente utili e quindi riutilizzabili nel processo produttivo».

Il responsabile dell’impianto ha illustrato il percorso delle plastiche all’interno dello stabilimento. Nelle prime fasi si prevede la separazione per dimensione e per tipologie, preparando così i rifiuti in plastica alle successive fasi del riciclaggio.

«Naturalmente, ricordiamo che il primo passo per iniziare a riciclare la plastica è fare la raccolta differenziata. Questa fase è essenziale: meglio si fa la differenziata tanto più efficiente sarà il riciclo. I rifiuti vanno divisi perché questo è l'unico modo per riuscire a riciclarli. Quindi nell’impianto finisce tutto ciò che separiamo a casa e mettiamo nel mastello o cassonetto per la plastica, ad esempio bottiglie, flaconi di detersivo, vaschette di plastica, ecc.»

Come cittadini è importante fare bene la differenziata per limitare i materiali estranei che arrivano all’impianto, perché abbassano la qualità dei materiali utili per il riciclo e danneggiano economicamente e praticamente la qualità del riciclo.

I ragazzi e gli insegnanti restano impressionati dall'enorme quantità di carta e plastica che viene trasformata in balle.

Selezione e frantumazione

Il secondo passaggio è la selezione, che viene fatta in buona parte dalle macchine.

I rifiuti sono smistati in base alla loro dimensione e uno scanner a infrarossi divide i diversi tipi di plastica - come PET, PVC o PE - e li separa usando dei getti di aria compressa.

La terza fase è la frantumazione, o macinazione, per la trasformazione in nuova materia prima. I rifiuti selezionati - solitamente impacchettati a formare dei grossi cubi - vengono  ulteriormente divisi a seconda della tipologia di prodotto. Ad esempio, i tappi con i tappi, le bottiglie con le bottiglie e così via. Quest'ulteriore separazione dei diversi rifiuti in plastica è necessaria perché i tipi di plastica possono contenere additivi diversi e quindi è meglio separarli per riciclarli correttamente.

Il lavaggio

A questo punto si passa al lavaggio: la plastica viene lavata e pulita da eventuali residui di sporco o cibo, frammenti di sapone, shampoo e altre sostanze. Il responsabile ci spiega che lavare i contenitori a fondo prima di buttarli non è necessario perché gli impianti di selezione e riciclo sono in grado di gestire la presenza di residui. Perciò una sciacquata con acqua corrente per togliere il grosso è più che sufficiente, mentre lavare accuratamente è inutile, oltre ad essere uno spreco d'acqua.

Dopo essere stati puliti, i rifiuti vengono tritati per ottenere dei fiocchi di plastica, come tanti coriandoli. A questo punto i fiocchi di plastica vengono divisi per colore da macchinari appositi; poi vengono riscaldati, raffreddati, e tagliati a pezzettini. Il prodotto finito è un'enorme quantità di pellet che può essere utilizzata per produrre nuova plastica da zero.

Al termine della visita tutti i ragazzi commentano sulla necessità di riutilizzare e riparare, cercando di allungare la vita dei nostri oggetti prima di disfarcene, perché il riciclo rappresenta comunque un processo lungo che utilizza energia e acqua che invece potremmo dedicare a usi migliori.

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