Le regole sulla pesca non piacciono
I vongolari minacciano lo sciopero

Le regole sulla pesca non piacciono I vongolari minacciano lo sciopero
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Lunedì 15 Dicembre 2014, 20:39 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 15:20
PORTO SAN GIORGIO - Chiedono altre regole, oppure dicono che dovranno chiudere e sono pronti a scioperare. “Noi siamo aperti a qualsiasi trattativa, purchè si tratti. Se così non sarà, siamo pronti allo sciopero”. I vongolari sono in fibrillazione. Lo si sa da tempo. Ma quella descritta oggi dal presidente del Covopi, Gerardo Fragoletti, è una situazione per la categoria al limite della sopportazione. Perché il problema da affrontare è su due fronti: in mare e sulla terra ferma. E rispunta il progetto di vendita dal produttore al consumatore. "Le questioni sono le solite: la taglia minima di prodotto pescabile, fissata a 25 millimetri, da abbassare. E la distanza di pesca dalla costa, pari a 0,3 miglia (circa 600 metri), da ridurre. Sui due parametri c'è tolleranza zero. Ma noi non lavoriamo più - spiega Fragoletti - chiediamo al Ministero che il tema delle due misure sia affrontato subito". Quelle misure servirebbero, almeno sulla carta, per bilanciare la pesca e la preservazione del prodotto. Ma qui Fragoletti stoppa tutti: "Noi in mare ci lavoriamo. E siamo addirittura autogestiti. Qualcuno pensa forse che avremmo un qualche interesse a esagerare nella pesca? Abbiamo ampiamente dimostrato di saperci regolare. E pensare che le vongole crescono e muoiono proprio nella fascia interdetta alla pesca. A questo punto o le normative si adeguano alla realtà dei fatti o a noi non resta che cambiare lavoro. Vorremmo delle risposte. E se così non sarà non escludo che si possa passare allo sciopero generale". C'è chi, non vedendo all'opera le vongolare da giorni, ha pensato che la protesta fosse già in atto. Ma non è così. E i motivi che hanno trattenuto in banchina le imbarcazioni sono, per i vongolari, ben peggiori di quelli riconducibili alla mera manifestazione: "Da giovedì non abbiamo più pescato perché non c'è richiesta di prodotto. Si vende poco e male. E circa la metà dei mercati preferisce non tenere le vongole. La gente non spende più come prima. Stiamo lavorando per un progetto di vendita dal produttore al consumatore".



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