Comune e Provincia dicono no
Ma non basterà per fermare il gasdotto

Comune e Provincia dicono no Ma non basterà per fermare il gasdotto
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Mercoledì 18 Febbraio 2015, 23:44 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 08:32
SANT'ELPIDIO A MARE - ​Il Comune dice no al metanodotto, la Provincia anche, ma difficilmente basterà. Si è tenuta ieri mattina a Roma, al Ministero dello sviluppo economico, una Conferenza dei servizi sulla realizzazione del gasdotto Cellino-San Marco, diretto al territorio di Sant'Elpidio a Mare, lungo la vallata del Tenna. Una conduttura da mezzo metro di diametro, che attraversa il territorio abruzzese e marchigiano, per circa 75 chilometri. Un battesimo del fuoco per il vicesindaco Matteo Verdecchia, appena delegato dal sindaco ad occuparsi proprio di stoccaggio e metanodotto.

Due temi che sembrano distinti ma, è emerso proprio all'incontro di ieri, sono in realtà connessi. Le condutture che attraverserebbero la frazione elpidiense, in prospettiva, se la centrale di stoccaggio dell'Edison verrà realizzata, verrebbero collegate a quell'impianto.

Alla riunione c'erano referenti del Ministero, della Sgi, società gasdotti Italia, intenzionata a realizzare l'impianto, della Snam e della regione Abruzzo.

"Eravamo l'unico Comune presente all'incontro - rileva l'assessore, che si è presentato insieme al dirigente Roberto Spedaletti - abbiamo presentato una corposa serie di prescrizioni ed espresso il nostro parere fermamente negativo. Anche la provincia di Fermo, pur non essendo presente fisicamente, ha dato parere contrario. Ora aspettiamo i verbali della seduta e le prossime decisioni, ho l'impressione che non saranno convocate altre conferenze dei servizi. Se decideranno di andare avanti bypassando il nostro parere, ricorreremo nelle sedi opportune".

Diversi gli aspetti che non convincono l'amministrazione elpidiense. "Abbiamo contestato svariati passaggi, sotto più punti di vista, è un progetto che lascia numerose perplessità, soprattutto dal momento che è stato cambiato in corsa ed è profondamente diverso da quello presentato originariamente. Questo imporrebbe nuove verifiche. Inoltre ci sono dubbi relativi all'età delle condutture, per le quali riteniamo siano necessarie maggiori garanzie per la sicurezza, e per la vicinanza con il centro abitato. A questo si aggiunge il fatto che il metanodotto attraverserebbe un tracciato dove passava un'antica strada romana".

Diversi appigli su cui lavorare, quindi, con la sensazione però che la decisione possa passare sopra le teste degli enti locali e delle rispettive cittadinanze.
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