Tamerici a Porto San Giorgio, richiesta un’altra perizia. Vesprini: «In ballo soldi pubblici»

Tamerici a Porto San Giorgio, richiesta un’altra perizia. Vesprini: «In ballo soldi pubblici»
Tamerici a Porto San Giorgio, richiesta un’altra perizia. Vesprini: «In ballo soldi pubblici»
di Serena Murri
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 11:55

PORTO SAN GIORGIO Tamerici, richiesta un'altra perizia sul filare all'agronomo del Comune. Il sindaco, Valerio Vesprini ha fatto sapere che a distanza di un anno serve un altro parere che confermi quanto sostenuto dagli agronomi della Regione, avuta qualche settimana fa, dopo un sopralluogo approfondito sugli alberi che insistono a sud della città.


La battaglia

Se il Comitato per il lungomare non avesse sollevato la questione chiedendo la certificazione del filare monumentale, non si sarebbe arrivati a questa nuova decisione. Preso atto che la perizia risale già ad un anno fa, ormai, è stato richiesto un ulteriore approfondimento. «Con un anno - spiega Vesprini - le condizioni degli alberi possono essere peggiorate. Il nostro agronomo aveva detto che 6 piante erano da abbattere, le altre le indicava come arancioni ma non rosse o in pericolo e parlava di possibile attecchimento. Si tratta di soldi pubblici, vogliamo essere sicuri anche perché prima gli alberi sarebbero da potare. Così, per scansare ogni dubbio, abbiamo richiesto una perizia ulteriore, ma non dipende tutto da questo: la maggioranza sta valutando il da farsi. Quel che è certo è che, appunto, trattandosi di soldi pubblici, ci si comporterà con il senso di responsabilità del buon padre di famiglia. Quando ti dicono che una pianta è quasi morta, piena di funghi, a fine ciclo vita, perché buttare 40mila euro? Prima di spendere, è normale che io ci pensi».

L’iniziativa

È previsto un nuovo incontro con l'agronomo domani o venerdì.

A questo punto, alla luce della relazione arrivata dalla Regione, rivedere i piani in merito al filare, diventa inevitabile. La relazione parla di vari difetti, quali necrosi e infezioni fungine, colletto cordonato, rigonfiamenti, carie, cavità e concavità, fusto con rigonfiamenti, chioma asimmetrica e sbilanciata. Difetti dovuti anche ad errate potature. Queste le motivazioni a fronte del giudizio che le piante non possano essere iscritte nel filare del verde monumentale regionale. Motivi serviti ad aprire una riflessione seria in maggioranza, della quale non si sa ancora l'esito, sebbene si possa almeno immaginare. L'esito della relazione ha messo l'amministrazione di fronte alla scelta di valutare se sostituirle direttamente con piante nuove, visto e considerato l'impatto che il filare potrebbe avere su un lungomare nuovo. Tempo per decidere ce n'è, per lo spostamento delle piante si era parlato di metà marzo.

L’opera

Intanto il progetto per il nuovo lungomare, procede spedito, la ditta ha già confermato che rispetterà le tempistiche previste e che il primo stralcio verrà completato entro aprile. Da programma i lavori verranno sospesi prima dell'inizio della stagione estiva per evitare disagi a turisti e operatori, quando in città aumentano le presenze. Gli operatori balneari hanno infatti chiesto e ottenuto che l'intervento si fermi per poi riprendere e proseguire con la realizzazione del secondo e ultimo tratto a sud che dovrebbe arrivare all'altezza delle Canossiane ma che potrebbe fermarsi anche prima, compatibilmente con le risorse a disposizione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA