PORTO SAN GIORGIO - La Sgds amplia gli orizzonti con un ritocco all’oggetto sociale della società partecipata del Comune. La delibera sulla modifica statutaria, è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale. Scelta di chiaro indirizzo politico, come ha spiegato il sindaco Valerio Vesprini: «Vogliamo adottare una politica di valorizzazione delle partecipate».
Il periodo
Il primo cittadino ha ricordato che la Sgds «ha presentato la proposta di ampliare il proprio oggetto sociale, e anche di rideterminare la durata della società, fino al 31 dicembre 2070.
Perplessità sono state espresse da parte dell’opposizione, che ha votato contro, sulle tempistiche e sulla gestione dell’illuminazione. Le ha esternate Catia Ciabattoni, mentre Nicola Loira spera che la manovra «non diventi il cavallo di Troia per non vendere o svendere la società o per investimenti che si potrebbero rivelare sbagliati. Aspettiamo il piano industriale e le scelte concrete della società, su indicazione dell’amministrazione».
«Questo - la replica di Vesprini - è il primo atto, senza le modifiche dello statuto, sia nei tempi che nelle possibilità, la società oggi è ingessata. Quando parliamo di imprevisti come le mareggiate, dobbiamo dire che la società ha un problema serio e strutturale. La verità è che il Comune fa da garante alla società e non incassa i canoni dalla società e la società va avanti». L’amministrazione rivendica la visione politica sulla partecipata: «Si lavora per la società in maniera celere, con una risposta seria, per dare la possibilità alla società di poter investire e dare servizi aggiuntivi che possano mantenere la società. La gestione è difficoltosa. È la società che deve cambiare rotta».
Il trasloco
Sullo spostamento dell’ecocentro, tirato in ballo dall’opposizione anche se non faceva parte della delibera, è emerso che pare sia stata individuata l’area da acquisire. «Mettere un’isola ecologica sotto le case - la chiosa di Vesprini - crea problemi e dopo l’incendio all’autoparco, per la sicurezza, io non metterò mai un ecocentro o un autoparco in simili posti perché la responsabilità da sindaco non me la prendo».