Sgds, più servizi alla società partecipata: ma a Porto San Giorgio si accende lo scontro sui conti

Sgds, più servizi alla società partecipata: ma a Porto San Giorgio si accende lo scontro sui conti
Sgds, più servizi alla società partecipata: ma a Porto San Giorgio si accende lo scontro sui conti
di Serena Murri
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 13:37

PORTO SAN GIORGIO - La Sgds amplia gli orizzonti con un ritocco all’oggetto sociale della società partecipata del Comune. La delibera sulla modifica statutaria, è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale. Scelta di chiaro indirizzo politico, come ha spiegato il sindaco Valerio Vesprini: «Vogliamo adottare una politica di valorizzazione delle partecipate».


Il periodo


Il primo cittadino ha ricordato che la Sgds «ha presentato la proposta di ampliare il proprio oggetto sociale, e anche di rideterminare la durata della società, fino al 31 dicembre 2070.

Vista la necessità e l’utilità di questa amministrazione di attribuire alla stessa la gestione di ulteriori servizi, si è ritenuto di approvare una modifica allo statuto che non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economica dell’ente o del suo patrimonio». Fra i compiti assegnati alla Sgds ci sono quindi «la realizzazione di servizi e impianti elettrici, l’efficientamento energetico e la smart city, la commercializzazione e la gestione dei materiali provenienti dalla raccolta dei rifiuti, la gestione della refezione scolastica anche attraverso self service, la gestione di attività fieristiche ed eventi, quella dei carburanti in ambito portuale, la gestione e riscossione dei canoni patrimoniali di concessione e aree demaniali, la gestione di sosta, parcheggi e impianti di fornitura di carburante e di altre fonti energetiche». Un cambio di oggetto sociale al fine di dare un diverso indirizzo alla partecipata che non sembra navigare nell’oro.

Perplessità sono state espresse da parte dell’opposizione, che ha votato contro, sulle tempistiche e sulla gestione dell’illuminazione. Le ha esternate Catia Ciabattoni, mentre Nicola Loira spera che la manovra «non diventi il cavallo di Troia per non vendere o svendere la società o per investimenti che si potrebbero rivelare sbagliati. Aspettiamo il piano industriale e le scelte concrete della società, su indicazione dell’amministrazione».

«Questo - la replica di Vesprini - è il primo atto, senza le modifiche dello statuto, sia nei tempi che nelle possibilità, la società oggi è ingessata. Quando parliamo di imprevisti come le mareggiate, dobbiamo dire che la società ha un problema serio e strutturale. La verità è che il Comune fa da garante alla società e non incassa i canoni dalla società e la società va avanti». L’amministrazione rivendica la visione politica sulla partecipata: «Si lavora per la società in maniera celere, con una risposta seria, per dare la possibilità alla società di poter investire e dare servizi aggiuntivi che possano mantenere la società. La gestione è difficoltosa. È la società che deve cambiare rotta».


Il trasloco


Sullo spostamento dell’ecocentro, tirato in ballo dall’opposizione anche se non faceva parte della delibera, è emerso che pare sia stata individuata l’area da acquisire. «Mettere un’isola ecologica sotto le case - la chiosa di Vesprini - crea problemi e dopo l’incendio all’autoparco, per la sicurezza, io non metterò mai un ecocentro o un autoparco in simili posti perché la responsabilità da sindaco non me la prendo».

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