Monte Urano, il calzaturiero è fermo
Fiori, Cisl: "500 posti a rischio"

Calzaturiero, crisi senza fine
Calzaturiero, crisi senza fine
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Venerdì 18 Dicembre 2015, 14:47
MONTE URANO - Le scarpe fermane non riprendono a camminare. "Sono circa 500 i posti di lavoro attualmente a rischio, ma all'orizzonte ci sono altri casi..." analizza Cristiano Fiori, segretario regionale Femca Cisl Marche.
L'export che è aumentato del 2% nei primi sei mesi dell'anno e la cassa integrazione arretrata del 7% da gennaio a settembre sono dati che non rispecchiano la realtà produttiva: "La riduzione della Cig può essere determinata dal fatto che ci sono sempre meno imprese attive per cui attendo il dato di fine anno perché, quello che noto, è che il periodo di durata dalla Cig si è allungato rispetto al passato", afferma Fiori, che traccia un quadro della situazione del calzaturiero fermano: "Non possiamo certo dire di vedere la luce in fondo al tunnel. Richieste di attivazione alla mobilità arrivano quasi ogni giorno e la sensazione di precarietà è ormai diffusa. Purtroppo il crollo dell'export verso la Russia sta facendo danni" osserva il sindacalista che sottolinea alcune criticità del distretto calzaturiero come la cassa integrazione in deroga (quella per le imprese artigiane).

"Attendere dai 6 agli 8 mesi per vedersi arrivare una retribuzione di 4,50 euro netto l'ora è insostenibile per un operaio che non sa come andare avanti e sempre più spesso preferisce essere licenziato per ridurre il tempo di attesa dell'ammortizzatore sociale a 2 mesi". Il paradosso è che il lavoratore vede nella disoccupazione la fine di un calvario, la fine dell'incertezza reddituale.

"E se nella stessa famiglia sia la moglie che il marito incappano nello stesso percorso l'incertezza si trasforma in dramma sociale" sottolinea il sindacalista che precisa: "Se ci troviamo di fronte ad una grande azienda, attraverso la contrattazione, nel 95% dei casi il sindacato riesce a garantire l'anticipo della cassa integrazione ordinaria, quando invece c'è una piccola azienda, la cig in deroga non è anticipabile per legge. E' facile intuire come in questo momento ci siano lavoratori più privilegiati rispetto ad altri e il sindacato si sta battendo affinché questo non avvenga più in futuro". A Fermo, dove il tessuto imprenditoriale è formato soprattutto da micro imprese, i lavoratori di serie B sono molti.

Il 2016 della calzatura non sembra partire con buoni auspici: "Ci attende un nuovo anno difficile e di passione, con alcune aziende in affanno che speriamo possano recuperare per non aggravare la situazione. D'altronde la calzatura marchigiana in generale ha le carte in regola per poter uscire più forte di prima".
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