La nuova vita di Valentino: il basket in carrozzina gli ha restituito il sorriso

Valentino Campetella va a canestro prima dell’incidente
Valentino Campetella va a canestro prima dell’incidente
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Domenica 6 Dicembre 2020, 05:00

GROTTAZZOLINA - Ci è arrivato. In prima squadra. Ha raggiunto un traguardo stupendo e tanto desiderato. Sa bene che, per diventare uno degli interpreti della prima squadra, la strada è ancora lunga. Per Valentino Campetella questa stagione agonistica rappresenta un momento di svolta.

Dopo due stagioni trascorse a bordo campo ad allenarsi per imparare i rudimenti del basket in carrozzina, il diciottenne di Grottazzolina ha ricevuto dalla società e dal coach Roberto Ceriscioli la promozione. Finalmente si può allenare con capitan Ghione e compagni. Sembra così lontana l’estate del 2017 e quei pochi centimetri di cordolo a bordo strada dove la sua schiena andò ad impattare. Cadendo dal motorino. Pochi centimetri che gli hanno cambiato la vita.

Il coma, i mesi all’ospedale regionale di Torrette, la lenta ripresa, e poi i mesi al Santo Stefano di Porto Potenza per la riabilitazione.

Era così lontano il Valentino di prima, compresi gli allenamenti e le partite con la sua squadra di pallacanestro, la Nuova Petritoli basket. Finché, dopo aver ricominciato ad uscire e frequentare gente, si apre uno spiraglio che gli fa intravedere qualcosa che assomiglia a quella quotidianità che conosceva prima. «Vuoi venire al palazzetto e provare a giocare a basket in carrozzina?» gli chiede Emanuele Bianchi, appena conosciuto ad una festa di compleanno. Alla domanda della S. Stefano Sport, Valentino si butta. Troppo bello quello spiraglio di luce. E il suo è un sì che vale la svolta di una vita.

«È stato così bello tornare ad allenarmi - dice Valentino. - Ho subito capito una cosa: quello che facevo prima dandolo per scontato, ovvero andare ad allenarmi, giocare con i compagni, divertirmi, ora era ogni volta una conquista. Una gioia vera che mi cambiava la giornata. Ero un bravo tiratore. Ma ora è tutto diverso. È molto più difficile tirare da seduto. Ed è molto più stancante rispetto al basket in piedi. È faticoso; per ragazzi tosti». I successivi due anni Valentino si allena; poi finalmente arriva la promozione in prima squadra. «Devo ancora imparare tantissimo e crescere» dice Valentino, che magari di muscoli ne deve mettere su ancora un po’ ma di fosforo ne ha da vendere. 

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