Droga a Tre Archi, ora i consumatori rischiano il Daspo. Preso anche un altro boss della banda

Droga a Tre Archi, ora i consumatori rischiano il Daspo. Preso anche un altro boss della banda
di Sonia Amaolo
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Domenica 8 Ottobre 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 17:39

FERMO Espulsioni, sequestri e arresti, catturato anche un altro capo della banda dei tunisini. Si tratta di Ahamed Nafeti, 26 anni, nato in Tunisia il 5 luglio 1997. E’ l’operazione “pulizia” della polizia a Tre Archi. Disarticolata la banda dei tunisini.

Questa settimana la polizia, con l’Arma dei carabinieri e la guardia di finanza, ha concentrato le operazioni in notturna nel quartiere multietnico fermano, con il supporto del Reparto di Prevenzione crimine e della Scientifica, i cani antidroga e le municipali. Sono stati impegnati sul campo 40 operatori e hanno identificato 114 persone, una trentina con precedenti di polizia, soprattutto spacciatori ma con precedenti anche per altri reati, 62 mezzi sono stati controllati. Pattuglie nei locali, nelle piazze, nelle arterie principali.


Il regolamento

 

A Tre Archi da due mesi vige il nuovo regolamento restrittivo sul possesso di droga per uso personale, quindi scattano le segnalazioni in Prefettura e le multe da 100 a 300 euro.

Il regolamento consente un maggior raggio d’azione per le forze dell’ordine. Su queste basi sono state fermate tre persone, per le quali è scattato l’ordine di allontanamento e, se tornano, scatterà il Daspo. Si tratta di due 40enni, del Fermano e del Maceratese, e una 23enne anconetana. Sequestrati hashish e marijuana, al fermano è stata ritirata la patente. Nei posti di controllo sulla Statale sono stati rintracciati due magrebini, risultati irregolari sono stati scortati fino ai Centri di permanenza. Uno ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.



L’operazione maestra è stata l’arresto a Pesaro del boss della banda di pusher tunisini venerdì mattina, disarticolato il clan che aveva preso piede tanto da attirare clienti da fuori provincia. In questa operazione hanno collaborato la polizia di Fermo e di Pesaro. Era sfuggito alla cattura la notte del 18 settembre, irregolare sul territorio, con precedenti di polizia, era uno dei capi che gestivano la complessa attività di spaccio nel quartiere multietnico fermano, ricostruisce la Questura. La rete degli spacciatori tunisini attirava acquirenti da Macerata e Ascoli. Gli investigatori fermani da giorni pedinavano la compagna del boss, la donna era accorta nello spostarsi verso il nord delle Marche e l’Emilia Romagna.

Quest’atteggiamento prudente, circospetto, ha spinto gli agenti fermani ad approfondire i controlli e, in sinergia con i colleghi pesaresi, hanno scandagliato il quartiere della donna. Così, durante l’ennesimo pedinamento, è stata intercettata in compagnia di altre persone, tra queste c’era il ricercato, bloccato e arrestato. Proseguono le indagini per arrivare al nascondiglio dell’arrestato, per capire dove si è nascosto in questi giorni e arrivare alla rete di protezione, ai complici che gli hanno assicurato la fuga e le coperture. Nafeti ha numerosi precedenti di polizia per spaccio di droga e reati contro la persona e contro il patrimonio. I clienti, che si procacciavano la droga al clan dei tunisini, lo hanno definito “il capo”.

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