Musei, nominata la commissione: sono quattro gli aspiranti gestori. La durata dell'appalto è di tre anni

Musei, nominata la commissione: sono quattro gli aspiranti gestori. La durata dell'appalto è di tre anni
Musei, nominata la commissione: sono quattro gli aspiranti gestori. La durata dell'appalto è di tre anni
di Chiara Morini
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Martedì 18 Gennaio 2022, 06:50 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 17:44

FERMO  - Si conoscerà presto il nome del gestore dei servizi museali del Comune di Fermo. È stata infatti, mominata la commissione che dovrà aprire le buste della gara che sta valutando le offerte pervenute dai quattro operatori economici che hanno inoltrato domanda di partecipazione che viene espletata dalla stazione unica appaltante della Provincia di Fermo per conto proprio del Comune.

La durata dell’appalto secondo quanto è stato stabilito nei termini della base è pari a tre anni e il valore al netto delle offerte presentate è di poco inferiore al milione di euro.

Innanzitutto chi verrà dichiarato vincitore della gara, dovrà occuparsi della tutela, quindi della sorveglianza e della sicurezza, in modo tale da garantire la conservazione delle strutture e dei beni museali. Quindi saranno sua responsabilità anchei servizi di apertura e di chiusura, di monitoraggio e di gestione organizzativa in modo tale da valorizzare i beni culturali. Il gestore dovrà poi garantire la fruizione turistica, l’informazione e l’assistenza ai visitatori, la biglietteria, il controllo degli accessi e, laddove richiesto dal pubblico, anche le visite guidate. Il tutto nella massima accessibilità possibile per tutti i visitatori.

Sono inoltre comprese attività di marketing e comunicazione digitale, la strategia di servizi educativi e formativi, oltre all’aggiornamento di contenuti web e social dei musei, il riallestimento del punto vendita gadget a palazzo dei Priori. Compresi i servizi di pulizia delle varie strutture. Della rete oggetto dei servizi di gestione fa parte innanzitutto il Palazzo dei Priori che tra gli altri, oltre alla sala del Mappamondo e alle altre sale di rappresentanza, da poco ha riaperto anche la Pinacoteca civica, risistemata dopo il sisma. Ci sono poi le Cisterne romane che, grazie ai fondi del Pnrr recentemente ottenuti dal Comune, saranno collegate con il futuro museo di palazzo Fontevecchia; c’è il polo museale scientifico di palazzo Paccaroni, che conserva le collezioni etno/antropologiche, e al momento comprende il museo Polare “Silvio Zavatti” e il museo di scienze naturali “Tommaso Salvadori”. Ne fa parte il teatro dell’Aquila, è compreso il terminal Mario Dondero, dove si allestiscono mostre e che da ultimo ha ospitato, fino alla scorsa settimana, la mostra fotografica di Monia Marchionni.

A tutte queste strutture si aggiungono le sale comunali che l’ente concede per lo svolgimento di varie attività culturali e l’ex chiesa di San Filippo, barocca che ospita concerti, mostre e convegni, e che si trova vicino al tribunale. Spostandosi nel borgo di Torre di Palme si ricorda anche il museo archeologico, dove sono custoditi reperti di epoca picena, rinvenuti nei pressi del borgo. Tutte le strutture sono inserite in un’unica rete cittadina, al fine di massimizzare lo sviluppo turistico attraverso la fruizione dei poli culturali. Sviluppo che, stando ai numeri fatti registrare negli ultimi mesi, dimostra un andamento con numeri in crescita, dimostrando così che la fruizione di beni culturali e musei è un traino importante per il turismo della città di Fermo. 

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