Papa Francesco ha scelto don Andrea Andreozzi da Fermo: è lui il nuovo vescovo di Fano

Papa Francesco ha scelto don Andrea Andreozzi da Fermo: è lui il nuovo vescovo di Fano
Papa Francesco ha scelto don Andrea Andreozzi da Fermo: è lui il nuovo vescovo di Fano
di Chiara Morini
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Giovedì 4 Maggio 2023, 12:14

FERMO - È don Andrea Andreozzi il nuovo vescovo della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola. L’annuncio è stato dato ieri, in contemporanea nelle due diocesi, quella di Fermo da cui proviene e quella di destinazione Fano, dai rispettivi vescovi. Al momento è solo nominato, perché don Andrea sarà ordinato il prossimo 18 giugno, nel duomo di Fermo. «Carissimi – le prime parole dell’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, pronunciate in cattedrale – vi leggo la lettera arrivata dal nunzio apostolico in Italia: “Il santo padre ha nominato vescovo di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola, il reverendo Andrea Andreozzi del clero della chiesa di Fermo, finora rettore del seminario regionale umbro”». 


L’applauso


E quindi un applauso tanto grande quanto carico di affetto ha accolto l’ingresso di don Andrea nell’assemblea, che diventa così il terzo vescovo fermano in terra pesarese, dopo Sandro Salvucci (Pesaro), e lo stesso Armando Trasarti di Fano, dimessosi per raggiunto limite di età.

Grande festa per entrambe le diocesi, ma l’arcivescovo Pennacchio ha espresso anche la sua «gratitudine alla diocesi di Fermo, bella, impostata, ricca di sacerdoti in gamba e che nel giro di poco più di un anno ha donato alla chiesa italiana e marchigiana due vescovi». Lo scorso marzo 2022, infatti, toccò don Sandro Salvucci, oggi vescovo di Pesaro, e da poche settimane anche di Urbino-Urbania- Sant’Angelo in Vado, ricevere analogo annuncio dell’elezione a vescovo.

Don Andrea Andreozzi è originario di Montappone, ma è nato a Macerata, quindi è stato ordinato sacerdote nell’ottobre del 1996. Il primo incarico è stato quello di vicario parrocchiale a San Michele Arcangelo di Monte Urano, poi nel 2007 parroco a San Pio X di Porto Sant’Elpidio. Tra gli incarichi principali nel 2014 è stato nominato direttore spirituale del seminario arcivescovile di Fermo, quindi vicario Foraneo di Porto Sant’Elpidio (confermato nel 2018), fino al 2020, da quando è stato, fino a ieri, rettore del pontificio seminario umbro ad Assisi. Riferendosi a quest’ultimo incarico, l’arcivescovo Pennacchio ha ricordato come «quando don Andrea ci fu richiesto per il seminario umbro, non ho esitato, perché la visione della chiesa ha un orizzonte più grande di quello diocesano o parrocchiale. Sono doni di grazia che arrivano a tutti».

E rivolgendosi al vescovo nominato, monsignor Pennacchio ha detto: «Sicuramente farai bene, metterai a frutto le tue qualità personali e la tua esperienza pastorale, in continuità con don Armando. Ti seguiremo sempre, a cominciare dalla tua ordinazione in cattedrale, qui a Fermo, il 18 giugno». Lo stesso don Armando Trasarti, anche lui dal 1979 al 1988 parroco a San Pio X a Porto Sant’Elpidio (come poi è stato Andreozzi), nato a Campofilone, proveniva dalla diocesi di Fermo, e ha voluto scrivere una lettera di benvenuto al vescovo nominato. «Ti do il benvenuto e ti parlo della nostra chiesa diocesana – le sue parole – che forse ha qualche ruga, ma che non cancella la dolcezza dei suoi lineamenti materni e la bellezza del suo volto di madre e di sposa, entrambe hanno sempre un po’ di rughe, frutto di anni e di lavoro».

Un’immagine, quella della chiesa diocesana di Fano, come sposa, che lo stesso vescovo nominato Andreozzi ha voluto citare nel suo saluto. «La nostra diocesi – prosegue la missiva del vescovo Trasarti – è davvero splendida ai miei occhi, dal mare alle colline, territorio diverso ma unito in una sola famiglia. Ti affido la nostra chiesa, una chiesa che sente la necessità di un ascolto assiduo della parola di Dio, e una passione alle esigenze del popolo di Dio». Una chiesa che Trasarti definisce simpatica, esemplare, positiva, che sa ascoltare i lontani e non si chiude in sé stessa. «Una chiesa - si legge – che cerca di essere sinodale secondo lo spirito di papa Francesco, che si china sui deboli, piccoli, anziani, malati, carcerati, giovani famiglie e soprattutto quelle con difficoltà relazionali e affettive». 

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