Fermano, in un anno
perse 252 imprese

Fabrizio Cesetti e Graziano Di Battista
Fabrizio Cesetti e Graziano Di Battista
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Venerdì 24 Gennaio 2014, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 11:16
FERMO - L'aggiornamento dati delle imprese attive a fine 2013 fa registrare, in Provincia, un saldo negativo di 252 imprese rispetto l'anno precedente. Al 31 dicembre 2013, infatti, quelle attive sono 20.097, contro le 20.349 del 31 dicembre 2012. La crisi, quindi, non accenna a dare tregua.



"Ma per fare scelte concrete a sostegno del nostro settore economico produttivo si deve guardare a chi, nonostante tutto, non si scoraggia. Dobbiamo sostenere le capacità del sistema produttivo di rigenerarsi puntando ai settori che offrono più opportunità come il turismo e i servizi passando per le produzioni che a livello internazionale ci continua a premiare, come l'agroalimentare e alcuni comparti del nostro manifatturiero", ha detto dopo aver studiato i dati il presidente della Camera di Commercio, Graziano Di Battista.



Dati che in provincia di Fermo, dopo due trimestri di ripresa, nell'ultimo quarto dell'anno hanno fatto registrare una consistente diminuzione portando il numero delle imprese attive al 31 dicembre 2013 a 20.097, con una diminuzione dell'1,2% rispetto al 2012. Le riduzioni più significative hanno interessato il settore agricolo (138), il commercio (69), le costruzioni (41), il manifatturiero; sono invece cresciute le imprese di noleggio, le agenzie di viaggio, i servizi a supporto delle imprese.



Nonostante il perdurare della il centro Italia ed in particolare le Marche e il Fermano si confermano l'area a maggior tenuta del sistema imprenditoriale: +0,74%, un valore più che triplo rispetto alla media nazionale. La cosiddetta "voglia di fare impresa", quindi, nel Fermano, nonostante il dato negativo, non viene meno e, a giudicare dalle cifre, gli ostacoli all'ingresso di nuovi attori sul mercato appaiono tutt'altro che insormontabili.



Altro dato che deve far riflettere con il perdurare della crisi, in una provincia come la nostra che fa del manifatturiero il suo cavallo di battaglia, è capacità di tenuta dell'artigianato che, a differenza di altri comparti, da quattro anni vede ridursi, seppure con alterna intensità, il numero delle proprie imprese.



"Dobbiamo alimentare il coraggio di chi fa impresa e ridare fiducia alle famiglie e a chi cerca lavoro - ha aggiunto il Presidente Di Battista, ieri impegnato in Provincia insieme al presidente Cesetti ed altri per lo studio del miglior utilizzo dei fondi europei a disposizione - ma per farlo è indispensabile rafforzare le reti che costruiscono questa fiducia”.
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