Scuola, boom di quarantene e in 58 classi lezioni a distanza. Il direttore della prevenzione dell’Av 4: «Vaccinarsi e seguire le regole»

Giuseppe Ciarrocchi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4
Giuseppe Ciarrocchi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4
di Francesca Pasquali
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 02:50

FERMO - Boom di quarantene nelle scuole del Fermano. A ieri, le classi in didattica a distanza erano cinquantotto. Una crescita che s’è impennata negli ultimi giorni. Tradotto: Natale e Capodanno a casa per centinaia di studenti. Che, se tutto andrà bene, torneranno a scuola a inizio 2022. Classi decimate, quindi, nell’ultimo giorno di lezioni. Il picco dei casi, adesso, è alle superiori. Seguono elementari e medie. Ma di studenti positivi ce ne sono in tutte le fasce d’età.

 
La vaccinazione tra i banchi
Al 20 dicembre, era vaccinato il 73,1% della popolazione scolastica del Fermano (8.805 su 12.040). Ad aver fatto prima e seconda dose erano il 65,7% degli alunni dai 12 ai 15 anni (3.956 su 6.025) e l’80,6% di quelli dai 16 ai 19 (4.849 su 6.015). Ad aver ricevuto solo la prima dose, nel complesso, erano l’87,2% (10.497 su 12.040): l’83,9% dei 12-15 anni (5.053 su 6.025) e il 90,5% dei 16-19 anni (5.444 su 6.015). Restavano 1.543 studenti non vaccinati, il 12,8%: 972 nella fascia 12-15 anni (16,1%) e 571 nella fascia 16-19 (9,5%). Quanto alle terze dosi, al 13 dicembre le aveva ricevute l’1,5% degli studenti (127): 7 nella fascia 12-15 anni (0,2%) e 120 nella fascia 16-19 (2,5%). Una buona fetta di contagi è concentrata proprio in età scolare, anche perché gli under 18 non hanno ancora accesso alla dose booster. La curva pandemica, intanto, continua a crescere e, nella giornata di ieri, ha toccato quota 172 nuovi casi: il secondo dato più alto della regione, dopo quello della provincia di Ancona (279) che, però, ha quasi il triplo degli abitanti di quella di Fermo. 


«Dobbiamo stare a casa il più possibile e seguire le restrizioni di tipo sociale.

Insieme ai vaccini, che se non ci fossero, ci sarebbero i camion per strada a portare via i morti, sono le uniche armi che possono mitigare la diffusione virale», a parlare è il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 4, Giuseppe Ciarrocchi. Che si dice preoccupato dalle conseguenze delle feste di fine anno sull’aumento dei contagi. Ma anche dalla quotidiana movida giovanile. Che, a differenza dell’anno scorso, quando, tra chiusure anticipate e coprifuoco, le occasioni per stare insieme fuori casa erano pochissime, quest’anno abbonda. «Si organizzano feste e aperitivi, che ci aspettiamo?», si chiede Ciarrocchi. Domanda che trova risposta nella crescita continua dei casi. Con in più il problema del tracciamento. Perché, mentre l’anno scorso, i contagi si diffondevano soprattutto dentro casa e trovare i contatti dei positivi era più facile, «adesso è impossibile, perché i giovani, ogni volta che escono, entrano in contatto con tantissime persone». Nel Fermano, la variante Omicron non è ancora arrivata. 


Il caso delle varianti
Almeno in via ufficiale. Nel senso che, dai tamponi sequenziati, non è emersa. «Ma non significa che non circoli anche da noi, visto che è talmente contagiosa e che presto sarà predominate», avverte Ciarrocchi. Per il quale, dalla pandemia, «si uscirà fuori nel corso degli anni», mentre adesso «il rischio è di continuare a rincorrere le mutazioni virali, che è quello che stiamo facendo». Intanto, ieri, il Covid ha fatto un’altra vittima nella nostra provincia: un uomo di 67 anni morto a Smerillo, dove abitava. Risalgono a cinque, all’ospedale “Murri”, i ricoverati positivi in Terapia intensiva, «tutti non vaccinati». Ventuno i pazienti con il Covid in Malattie infettive. 1.594 (+54 rispetto a martedì) le persone un quarantena, di cui due sintomatiche. Ora si attendono i provvedimenti da parte del governo centrale per capire che Natale sarà ma la raccomandazione è quella di mettere sempre in atto tutte le precauzioni per evitare il contagio.

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