Riapre una sala per il cinema un bene per tutta la comunità

Riapre una sala per il cinema
un bene per tutta la comunità

di Giovanni Guidi Buffarini
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 11:29

Sei anni fa, nell’ambito del festival Cinematica (a proposito, la nuova edizione inizia venerdì prossimo), Peter Greenaway fu alla Mole di Ancona. Tenne una conferenza torrenziale, sempre parlando a braccio. In un’ora e mezzo, fece carne di porco di quasi tutta la storia del cinema e, quanto alle sale, ne pronosticò la rapida estinzione. Vado a memoria: «Ad Amsterdam, i ragazzi non ci vanno già più, al cinema». Detto con assoluta indifferenza e forse una punta di soddisfazione (eppure Greenaway è di quei cineasti che su uno schermo men che megalodontico rendono la metà, finisci sicuro per non notare quel microdettaglio chiave collocato laggiù, sullo sfondo dell’inquadratura). Accadeva nel 2017, ripeto. Durante la pandemia poi, e nei primi (tanti) mesi di ritorno alla normalità, è stato tutto un suonare il de profundis per i cinema. La paura del contagio sarebbe durata per sempre, lo streaming avrebbe trionfato, tutti inchiodati davanti agli schermi domestici. E la cosa non sembrava preoccupare o dispiacere più che tanto alla quasi totalità dei produttori e a buona parte degli utenti. Poveri esercenti, d’accordo, ma i produttori confidavano che gli incassi sulle piattaforme avrebbero compensato i mancati introiti al botteghino mentre parecchi spettatori si dicevano ben lieti di non dover più uscire di casa, cercare parcheggio, prendere freddo addirittura (come se golf e cappotti non fossero stati inventati, e pure gli ombrelli), mentre la possibilità di mollare un film poco gradito dopo una manciata di minuti appariva loro irrinunciabile. E che meraviglia non rischiare più di condividere la proiezione con lo spettatore rumoroso o con lo spilungone destinato invariabilmente ad accomodarsi davanti a te. E invece, sorpresa: sembra proprio che non finirà così. Il Covid ha sforbiciato parecchi schermi e però non tantissimi: oltre un centinaio su circa 3200. E le sale che hanno resistito stanno cominciando a ripopolarsi, anche a prescindere dal fenomeno “Barbienheimer”: un film come “Io, Capitano”, un anno fa i tre milioni non li avrebbe visti nemmeno col binocolo. E sul Corriere Adriatico di martedì ecco apparire una piccola notizia molto bella.

Recanati avrà di nuovo uno schermo in pianta stabile. Era un paradosso: proprio Recanati senza cinema, con tutti i film fatti in anni recenti, e altri tre in queste settimane in lavorazione, su Leopardi, anche una star come Whoopy Goldberg in zona. Il 20 ottobre si riaccenderà lo schermo della Sala Gigli, di proprietà comunale. E a ‘sto punto l’amatissima Sister Whoopy si potrà invitarla in città per la première. La Sala Gigli, gestita dal benemerito Circolo del Cinema, sarà operativa nei weekend con le novità e in qualche giorno infrasettimanale con rassegne e classici. Vedremo quale sarà la risposta dei recanatesi e degli abitanti dei comuni vicini. La riapertura di una sala cinematografica non è una ottima cosa soltanto per il cinefilo incurabile. Lo è per l’intera comunità. La sala cinematografica è un luogo di socializzazione. Ed è un presidio culturale fondamentale. Anche, si noti bene, quando il film proiettato sia solennemente brutto: tutti i film, in qualche modo parlano dei nostri tempi, della società in cui viviamo. Tutti i film, in qualche modo, ci raccontano. Non è mai inutile guardare un film, come non è mai inutile aprire un libro, inclusi quelli che a pagina 20 li chiudi per sempre e vorresti lanciarli contro il muro, e se ti trattieni è per non danneggiare l’intonaco. Le sale cinematografiche danno un contributo non trascurabile anche all’economia della notte, ché l’economia della notte mica la puoi fare solo coi grandi eventi. Animano le città in serate in cui altrimenti le strade sarebbero deserte. Guardi il film, ti fermi a parlarne con amici o sconosciuti, si va a fare una passeggiata, ci si ferma a bere qualcosa. Because the night belongs to us: noi che andiamo al cinema, tutte le sere o una volta ogni tanto. Le sale cinematografiche sono importanti, punto. E son pure propense a resistere, e a far far brutta figura a chi ne pronostica la scomparsa. In bocca al lupo a chi ha riattivato la Sala Gigli, oggi che l’orizzonte non è più così tetro (ma neanche completamente sgombro da nubi, eh).

*Opinionista e critico cinematografico

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