Che anno è stato il 2023 per il cinema al cinema? «Sono tornate le file e c’è voglia di sala», afferma il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni. Analoghi toni soddisfatti ritrovo in ogni dichiarazione di figure istituzionali e rappresentanti di categoria che mi sia capitato di leggere. Vediamo quanto c’è di vero e quanto è giustificato l’ottimismo con cui si tende a guardare al futuro. Dovrò ammorbarvi con qualche dato. Pochi, tranquilli, e non pedanti: badiamo alle cose grosse. Dalla riapertura delle sale - fine aprile 2021 - e per tutto il 2022 e anzi sino ai primi mesi del 2023, gli incassi hanno fatto registrare stabilmente (mese su mese) un calo intorno al 50%, e spesso più ampio, rispetto al triennio 2017-19. Con la catastrofica punta del -80% di Natale 2021. Il 2023 si è chiuso con un calo intorno al 15%. Un recupero deciso. Dunque è stato davvero «Un anno importante» come titola Cineguru, sito in cui trovate tutte i numeri che volete, non vi bastassero quelli riportati in questo articolo. La cosiddetta "estate dei record", l’estate di "Barbenheimer" ha dato un grande e insperato contributo, prima c’erano stati "Avatar 2" e "Super Mario Bros.", poi la Cortellesi. A dicembre, viceversa, la forbice con l’ultimo triennio prepandemico è tornata ad allargarsi: -28%. E tuttavia, neppure il dato di dicembre è così brutto. Trovatemi una programmazione meno attrattiva di quella dell’ultimo Natale. I tre titoli di punta. "Wish", e vale a dire uno dei peggiori cartoon della gloriosa, centenaria storia Disney. "Santocielo": la commedia meno divertente che Ficarra e Picone abbiano mai fatto. Meglio di tutti - perché più carino e perché trainato dal divo Chalamet - ha incassato "Wonka": ma non conosco nessuno che morisse dalla voglia di vedere un nuovo film sul cioccolataio creato da Roald Dahl, Willy Wonka non è popolare come l’Uomo Ragno, come i giganteschi Na’vi di James Cameron, come Zalone o come la saga di "Star Wars". Con questi titoli non si potevano davvero pretendere sale affollate come ai bei tempi. Due dati ancora, a completare il quadro. Due dati, poi giuro che la smetto.
*Opinionista e critico cinematografico