D’accordo, non sarà una Pasqua libera del tutto, siamo ancora nella Nuova Normalità bruttina forte e tutti non vediamo di poter togliere il Nuova e e tornare alla Normalità, punto. Ma ve la ricordate la Pasqua dell’anno passato? Io mica tanto, quasi come non fosse stata, ho avuto bisogno d’un ripasso online, magari serve anche a qualcuno di voi. Dunque, l’anno scorso eravamo in Zona Rossa Rafforzata, o Rossa da Non Credere o Rossa Spaventevole o Rossa che un Rosso Giusto un Pelo più Scuro Puoi Dirlo Nero. Eravamo condannati alle Serate Cenerentola, a casa alle 22 a consolarci ingurgitando ovetti con sorpresa e senza. Non si poteva uscire dal comune di residenza se non per motivi di comprovata, autocertificata necessità. In visita ai parenti si poteva andare massimo in due, gli under 14 e i disabili non autosufficienti esclusi dal conteggio, e potevi visitare un nucleo parentale al giorno. La partecipazione alle funzioni religiose era consentita purché nella chiesa autocertificata più vicina all’abitazione. Consentita anche la passeggiata ma sempre nei pressi di casa, tanti criceti a spasso, avanti e indietro, avanti e indietro. Niente ristorante, niente cinema, niente teatro, e il caffè solo tristissimo da asporto. Unica gita concessa, quella con meta Farmacia di Turno. E sempre tutti in maschera, anche nelle stradine isolatissime, l’unico altro criceto in vista distante 200 metri abbondanti. Quest’anno quasi niente di tutto questo. Obbligo di mascherina al chiuso, e vabbé, ci siamo abituati alla maschera (che peraltro puoi togliere quando ti scateni in discoteca, cosa che mi fa voglia di tornarci, dopo millenni di felice lontananza da altrui sudori e luci stroboscopiche). Il Green Pass ancora attivo ma spesso depotenziato. Nessun limite alle visite anche a parenti altrui (può essere un’idea, se non sopporti i tuoi). Molti inviti alla prudenza, sì, e indicibilmente molesti ormai, ma raccomandazioni per l’appunto, non regole stringenti. L’unica cosa importante davvero, proteggere i fragili. Fa particolarmente piacere, perché fa davvero Ritorno alla Normalità, registrare il riemergere di professionalità a lungo vissute nell’ombra, talpe nel buco.
* Opinionista e critico cinematografico