Manuale di istruzioni per superare indenni il Natale imminente, anzi il Natale che è già qui, le città invase dalle luminarie, dai mercatini, dalle attrazioni imperdibili. Ché per una larga maggioranza il Natale è la festa più festosa di tutte, ma esistiamo pure noi per cui il Natale è aspro cimento, noi che a Natale ci girano, come a tutte le feste comandate del resto, e il Natale è la più invasiva. (La vera festa, per quel che mi riguarda, è una circostanza inaspettata, un momento di felicità insperato, non allegria richiesta dal calendario: imposta per una mesata, per giunta). 1) Imparare a simularla, l’allegria da cui non siamo contagiati. Esiste pure un’etica del giramento. Natale è roba tosta per noi? Ma per la maggioranza (schiacciante) è la più bella delle feste, e far da guastafeste non va bene. Dunque: sorriso stampato, possibilmente non troppo ebete, e via andare. 2) Incrociando un tizio che non vi sta affatto simpatico e a cui non state simpatici, ma che, contagiato dalla festosità del periodo, lesto vi porge i suoi più vigorosi auguri, ricordarsi di rispondere «a te e famiglia». Replicare con un più sincero «a te e a sòreta» non si fa, fidatevi. 3) Dato che il buonumore rende loquaci, sarete inevitabilmente accalappiati da tizi desiderosi non soltanto di farvi gli auguri ma di ragguagliarvi su tutto ciò che è loro accaduto dall’ultima volta che vi siete visti, e magari son vent’anni (sotto Natale rispunta fuori gente che credevi morta). In tali circostanze si consiglia di punteggiare la conversazione di «oh», «mmh», «davvero?», «sì sì», «eh»: pensando nel frattempo agli affari propri. Se il tizio è intelligente, al vostro dodicesimo «mmh» guarirà dalla logorrea natalizia e vi lascerà liberi. Sennò, a voi troncare: con stile. Sarà superfluo sottolinearlo ma lo faccio lo stesso, voglio mica facciate irrimediabili figure di palta: pensare ai fatti propri mentre il logorroico si sfoga, espone al rischio di piazzare un «che bello!» proprio quando l’interlocutore vi ha reso edotti che il suo cagnetto è passato a miglior vita, «era vecchio ma è stato un grande dolore». 4) Capitolo cene.
*Opinionista e critico cinematografico