Pensioni, aumenti slittano a dicembre: quando arriva l'assegno? Calcoli e simulazioni per fasce di reddito

Il Governo ha rinviato l’anticipo del conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici (prevista a novembre)

Pensioni, aumenti slittano a dicembre: quando arriva l'assegno? Calcoli e simulazioni per fasce di reddito
Pensioni, aumenti slittano a dicembre: quando arriva l'assegno? Calcoli e simulazioni per fasce di reddito
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Sabato 21 Ottobre 2023, 12:48

Pensioni, gli aumenti slittano a dicembre 2023: quando arriva l'assegno? Il Governo, con una modifica all'ultimo, ha infatti rinviato l’anticipo del conguaglio della perequazione dei trattamenti pensionistici, che era atteso per gennaio 2024. A prevederlo è il Dl Anticipi, approvato in Consiglio dei ministri. Ma nel testo definitivo, pubblicato in Gazzetta ufficiale, l’accredito dell’aumento è stato segnato per l’1 dicembre. 

I calcoli

Il conguaglio che adegua l'assegno pensionistico all'inflazione, stando alle ultime stime dell’Istat, è pari quest’anno a un aumento dello 0,8%. Il conguaglio sarà erogato sulla base di fasce di reddito e sarà riconosciuto al 100% solo alle pensioni fino a 4 volte la minima. Poi ci sarà un taglio.

 

Aumenti per reddito

.- fino a 2.100 euro, l'aumento sarà pari al 100% del tasso dell'inflazione, cioè dello 0,8%;
- tra 2.101,53 e 2.626,90 euro, l’aumento sarà pari all’85% del tasso di inflazione, cioè dello 0,68%;
- tra 2.626,91 e 3.152,28 euro, l’aumento sarà pari al 53% del tasso di inflazione, cioè dello 0,4%;
- tra 3.152,29 e 4.203,04 euro, l’aumento sarà pari al 47% del tasso di inflazione, cioè dello 0,3%;
- tra 4.203,05 e 5.253,80 euro, l’aumento sarà del 37% del tasso di inflazione, cioè dello 0,29%;
sopra i 5.253,81 euro, l’aumento sarà del 32% tasso di inflazione, cioè dello 0,25%.

 

Irpef, le nuove aliquote

Irpef, arriverà fino a 260 euro l'anno per i lavoratori e i pensionati con un reddito medio il beneficio della nuova curva dell'imposta sul reddito disegnata dal governo per il 2024. Uno sconto che varrà fino ai 50.000 euro, perché appena superata questa soglia scatterà un taglio delle detrazioni fiscali di 260 euro che di fatto assorbirà completamente il vantaggio, che rimarrà così concentrato solo sui redditi bassi. Ecco, in una simulazione, cosa accade per ogni fascia di reddito con l'arrivo della nuova aliquota, il taglio delle detrazioni sopra i 50.000 euro e l'aumento per i lavoratori dipendenti della no tax area a 8.500 euro, come per i pensionati.

 

Le novità nel 2024

Per il prossimo anno il modello è lo stesso, ma c'è una piccola novità positiva per i trattamenti tra quattro e cinque volte il minimo Inps (all'incirca tra 2.272 e 2.840 euro lordi mensili) che si vedranno riconoscere il 90 per cento del tasso di inflazione, invece che l'85 oggi previsto.

Al di sotto di questa soglia l'adeguamento era e resta pieno. Invece i beneficiari di trattamenti molto alti (al di sopra dei 5.680 euro al mese) dovrebbero recuperare nel 2024 solo il 18 per cento del costo della vita, mentre oggi hanno diritto a un già esiguo 32. Ma questo aggiustamento deve ancora essere confermato. Per sapere esattamente le percentuali di sconto bisogna aspettare il calcolo dell'inflazione media per il 2023: lo definirà l'Istat a fine anno.

 

Pensioni minime

La Manovra introduce poi per il 2024 la “super rivalutazione” per gli over 75 anni che prendono la pensione minima, che dovrebbero così superare i 600 euro al mese attuali. Previsto anche un aumento per i trattamenti al minimo per gli over 65. Gli importi inferiori o uguali al minimo Inps saliranno infatti a 618 euro dal prossimo 1° gennaio.

 

Quota 104, requisiti e platea

Saranno poche migliaia i lavoratori che nel 2024 riusciranno ad andare in pensione anticipata. Con Quota 104 l'aumento di un anno dell'età anagrafica fa sì che le uscite nel 2024 siano limitate a coloro che quest'anno avevano già i 62 anni previsti per quota 103 ma non ancora i 41 anni di contributi. Potranno andare in pensione le persone che compiranno 63 anni, nate quindi fino al 1961, e che hanno cominciato a lavorare dal 1983 e quindi l'anno prossimo raggiungeranno i 41 anni di contributi. Per Quota 103 sono state accolte nei primi cinque mesi poco più di 5mila domande e ci si attende che a fine anno siano circa 12/15mila a fronte di una platea complessiva di persone con i requisiti di 41mila. Con la nuova stretta il numero delle domande accolte con questo canale di uscita potrebbero essere inferiori alle 7/8mila a fronte di una platea di circa 20mila per un tasso di adesione di circa il 30%, simile rispetto alle altre Quote.

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