Dai vecchi libri spuntano tre buoni postali che oggi varrebbero 185mila euro. La battaglia di una donna per riavere i suoi soldi

La storia arriva dal Salento

Buoni postali spuntano da vecchi libri, oggi varrebbero 185mila euro. La battaglia di Lucia Giorgiani per riavere i suoi soldi
Buoni postali spuntano da vecchi libri, oggi varrebbero 185mila euro. La battaglia di Lucia Giorgiani per riavere i suoi soldi
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Domenica 29 Ottobre 2023, 14:21

In un libro a casa di parenti ormai morti trova tre buoni postali fruttiferi, ciascuno del valore nominale di lire 5 mila, emessi nel 1993, per un valore totale di 15 milioni di vecchie lire. Così Lucia Giorgiani, una donna di 76 anni di Andrano, nel Salento, si è rivolta ad Associazione Italia per cercare di recuperare il denaro che oggi, secondo la valutazione di un esperto, ammonterebbe a circa 185mila euro.

Buoni postali in Lire, la storia

 

La persona ha conferito mandato all'Associazione Italia (www.associazioneitalia.eu), che si occupa su scala nazionale ed internazionale del rimborso dei buoni postali e dei titoli di Stato, al fine di agire al fine del recupero della somma presso le Poste italiane ed il Ministero delle Finanze obbligati in solido ad “onorare” tutti i debiti esistenti addirittura anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana.

Solo per offrire qualche dato statistico: In Italia ci sono circa 10 milioni di Titoli di Credito "Antichi" (tra buoni postali, libretti bancari, Bot, ecc. non riscossi ed ancora riscuotibili) e, purtroppo, c'è molta disinformazione anche da parte degli Enti preposti al pagamento.

SI POSSONO OTTENERE RIMBORSI?

Sì, è possibile, per il titolare o per i suoi eredi, richiedere il rimborso, maggiorato degli interessi oltre alla rivalutazione monetaria, a condizione che non sia decorso il termine prescrizionale di 10 anni. Tale termine decorre non necessariamente dalla data di emissione del titolo ma da quando il soggetto titolare è in grado di far valere il proprio diritto. In particolare, anche se il titolo è stato emesso oltre 10 anni fa, ma il soggetto interessato lo ha "ritrovato" solo recentemente (ovvero negli ultimi 10 anni) può agire per il rimborso dello stesso e la prescrizione inizierà a decorrere dal momento del ritrovamento.

QUANTO VALE UN TITOLO ANTICO

E' questa una domanda alla quale non è possibile dare una risposta univoca senza l'ausilio di un consulente contabile esperto che proceda alla valutazione del singolo titolo in relazione all'anno di emissione, al tasso previsto per quel tipo di titolo, al succedersi delle leggi nel tempo, ai periodi di valutazione e svalutazione monetaria, all'introduzione della moneta unica europea ed ad altrettanti ulteriori coefficienti.

In linea di principio, si può avere un'indicazione di massima del valore attuale del proprio titolo considerando il potere di acquisto che aveva la lira all'epoca di emissione del predetto titolo. In altri termini, sempre in linea generale, il titolare o l'erede avrebbe diritto ad ottenere oggi l'equivalente di quella somma di denaro, tradotta in euro, che all'epoca di emissione del titolo gli avrebbe consentito l'acquisto di un determinato bene. Per esempio, se negli anni 40 con 1.000 lire si acquistava fondo agricolo, oggicon la somma rivalutata e ricapitalizzata si avrebbe diritto ad ottenere una somma di denaro in euro che consenta l'acquisto di un terreno dello stesso tipo. Se per uno o più titoli risultano più eredi o contitolari devono tutti partecipare alla richiesta di rimborso? No, è sufficiente la partecipazione anche di un solo coerede o contitolare che riscuoterà l'intera somma salvo poi eventualmente conguagliare gli altri eredi o titolari.

Nei moduli informativi che invia l'Associazione viene specificato di indicare una persona (anche un familiare) che sia a conoscenza del luogo e del periodo del ritrovamento del titolo. Tale nominativo, unitamente alla circostanza di tempo e di luogo del ritrovamento, dovrà essere indicata per iscritto all'Associazione attraverso apposita dichiarazione da allegare alla documentazione richiesta.

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