Ascoli, boom Maflow: «Con i nostri tubi in gomma diamo forma all'automotive»

Ascoli, boom Maflow: «Con i nostri tubi in gomma diamo forma all'automotive»
Ascoli, boom Maflow: «Con i nostri tubi in gomma diamo forma all'automotive»
di Francesca Gironelli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 31 Gennaio 2020, 12:22

ASCOLI - Ad Ascoli si trova la Maflow Brs srl: un complesso di 21mila metri quadri nella zona industriale, specializzato nella produzione di tubi in gomma per il settore automotive. La sua storia inizia nel 1935 con la Manuli, arrivando a oggi con molti cambiamenti, passaggi e acquisizioni. Il Gruppo Maflow conta diverse società all’estero - quella marchigiana è una delle consociate - ed è controllato dal gruppo polacco Boryszew, quotato alla Borsa di Varsavia con un fatturato di oltre un miliardo e mezzo di euro. Il Gruppo Maflow fattura invece circa 250 milioni di euro, mentre lo stabilimento italiano, che è una società con una ragione sociale propria e sede legale ad Ascoli, fattura circa 25 milioni di euro. In Europa una macchina su tre ha posizionato nel cofano un tubo in gomma per l’aria condizionata, prodotto proprio qui.



LEGGI ANCHE:
Pesaro, misteriosa moria di cefali nel porto: analisi della Capitaneria sulle acque

Ha fretta di nascere, mamma partorisce il suo quinto figlio in ambulanza


Realtà in crescita
«La nostra realtà - spiega Marco Frittoli, general manager milanese con un lungo trascorso in Pirelli, trasferito nell’Ascolano e dal 2006 in Maflow Brs - è praticamente una media azienda, con 138 dipendenti e tutte le funzioni: dall’amministrativo alla produzione, dalla ricerca e sviluppo alle funzioni acquisti e vendite. Con il nostro core business forniamo praticamente tutti i car maker e produttori tedeschi. Oltre alla prevalente applicazione automotive, circa il 10% del nostro fatturato è composto dalla produzione di tubi per refrigerazione, come il condizionamento degli autobus o dei camion refrigerati». La Maflow Brs produce tubi in gomma per aria condizionata e trasporto fluidi per tutto il Gruppo. Le applicazioni principali sono per aria, olio, acqua, benzina, gas.
L’export rappresenta più dell’80% della produzione: dallo stabilimento italiano partono tubi che verranno assemblati con le parti metalliche negli altri stabilimenti esteri. «Il 60% della nostra produzione va alle nostre consociate che poi riforniscono le case produttrici automobilistiche. Serviamo il Gruppo Volkswagen, che comprende anche i marchi Audi, Lamborghini, Seat, Skoda e Scania, della Volvo, Jaguar e Land Rover, il gruppo Psa con Peugeot e Citroën, Renault Nissan, Ducati e Bmw. Il restante 40% lo vendiamo ai competitor delle nostre sister company. In questo modo i nostri tubi in gomma sono anche, in via indiretta, su Mercedes».
Esistono infinite varianti di tubi in gomma: «Guardiamo poco nel cofano delle auto - scherza il general manager di Maflow Brs - ma dando un occhi vediamo che non si parla più solo di tubo dritto, per intenderci quello arrotolato con la matassa come quello per annaffiare i giardini. Nel nostro stabilimento produciamo anche il sagomato secondo le richieste del cliente. Il tubo realizzato a disegno, nella lunghezza, nel numero di curvature e di livelli, si combina perfettamente con la configurazione pensata dalla casa produttrice per un determinato modello di auto».
La Maflow Brs guarda al 2020 con positività: già dai primi mesi di gennaio ha iniziato con l’assunzione a tempo indeterminato di tre dipendenti e con l’investimento in due nuove macchine. 
Un anno di svolta
«Abbiamo avuto un buon 2018 - commenta Marco Frittoli - tanto da ricorrere per la produzione all’impiego del weekend, con un orario strutturato a ciclo continuo con quattro giorni di lavoro e due di riposo. Il 2019 c’è stata una lieve flessione soprattutto per l’indecisione legata al mercato dell’elettrico.

Ci aspettiamo un 2020 leggermente migliore». Lo sviluppo delle auto elettriche non sarebbe un problema per la Maflow Brs, anzi: «Anche qui serve un sistema per scaldare e raffreddare: sono indispensabili i tubi. In Italia si contano sulle dita delle mani le aziende che fanno questi prodotti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA