Governo battuto due volte al Senato
Lega vota no a giuramento su Costituzione

Berlusconi e Tremonti
Berlusconi e Tremonti
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Mercoledì 8 Giugno 2011, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 23:58
ROMA - Governo battuto due volte oggi al Senato su due votazioni al ddl anticorruzione. L'esecutivo andato sotto la prima volta nella votazione su un emendamento del senatore del Pdl Lucio Malan che riscriveva l'articolo 1 del ddl, la seconda volta il governo e la maggioranza sono andati sotto sull'intero articolo 1 del provvedimento con 131 no, 129 sì e 4 astenuti. L'emendamento della senatrice del Pdl Ada Spadoni Urbani sulla rotazione dei dirigenti è stato approvato per alzata di mano, come ha precisato la stessa senatrice quando ha visto che le agenzie avevano parlato di una bocciatura della sua modifica.



L'emendamento, che sostituiva tutto il primo articolo del provvedimento, in particolare prevedeva l'istituzione di un Comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio. L'opposizione ha contestato questo punto sostenendo che la norma puntava alla creazione di un'Authority indipendente dal potere esecutivo.



Il governo cambia l'articolo 1. Il governo ha quindi presentato un nuovo emendamento al ddl anticorruzione che contiene un articolo aggiuntivo diverso dal testo dell'articolo 1 bocciato dall'Aula. «Il nuovo testo che il governo ha elaborato è diverso da quello che è stato bocciato perché non c'è una dipendenza gerarchica del comitato che viene insediato presso la presidenza del Consiglio con il presidente del Consiglio stesso o altri membri del governo se delegati dal premier» ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, nell'Aula del Senato, replicando alle richieste dell'opposizione di rinviare in commissione il ddl anticorruzione dopo che è stato cassato il primo articolo della legge. L'emendamento Malan respinto dall'Aula grazie alle assenze nelle file della maggioranza, prevedeva un Comitato di coordinamento delle iniziative anticorruzione presieduto dal presidente del Consiglio, o su sua delega, dal ministro della Pubblica amministrazione ed era composto dai ministri dell'Interno, della Giustizia, dell'Economia, dello Sviluppo economico, degli Esteri e delle Politiche comunitarie. Questa composizione aveva fatto insorgere l'opposizione. Ora il nuovo testo predisposto dal governo prevede che il Comitato sia sempre insediato presso la presidenza del Consiglio, ma per il resto cambia radicalmente la sua composizione. Innanzitutto non è presieduto dal capo del governo e non è composto dai ministri, ma ne fanno parte il procuratore generale presso la Corte di Cassazione, il presidente del Consiglio di Stato, il procuratore generale della Corte dei conti, dal comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, dal capo della Polizia, dal comandante della Guardia di finanza, dal presidente dell'Autorità nazionale di Vigilanza dei lavori pubblici. Sono previsti anche altri soggetti che hanno ruoli di dirigenza nelle politiche di contrasto alla corruzione.



La Lega: no giuramento su Costituzione. Al Senato la Lega ha poi votato contro un emendamento bipartisan al ddl anticorruzione che obbliga «coloro che occupano cariche pubbliche o assumono pubblici impieghi» a giurare fedeltà alla Costituzione italiana al momento dell'assunzione. L'emendamento è passato con 214 sì, 30 no e 11 astenuti. La modifica al ddl è stata presentata da Coesione Nazionale e prima firmataria Poli Bortone.



Vertice a Palazzo Grazioli. Nuovo incontro tra il premier Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl con il neo segretario Angelino Alfano per fare il punto della situazione in vista delle prossime scadenze parlamentari e appuntamenti di partito. Il summit cade in un momento particolare della maggioranza, alle prese con le fibrillazioni interne dopo il vertice di stanotte tra il Cavaliere e Umberto Bossi, presenti Giulio Tremonti e Roberto Calderoli, dedicato alla politica fiscale per rilanciare l'azione politica dell'esecutivo.



In mattinata c'è stato un gran viavai in via del Plebiscito. Il presidente del Consiglio ha incontrato per circa un'ora l'ex ministro Antonio Martino. Poi ha visto Alfano, Niccolò Ghedini e Anna Maria Bernini, vice portavoce vicario del Pdl. A Palazzo Grazioli è stato ricevuto anche Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset.



Vertice notturno a sopresa Berlusconi-Bossi-Tremonti. La riunione è durata circa tre ore. Secondo alcune indiscrezioni nel corso dell'incontro gli interlocutori hanno scoperto le carte fissando i paletti come la necessità di dare a breve un segnale di rilancio dell'economia, anche con la riduzione delle tasse, e di mantenere nel contempo il necessario rigore nei conti pubblici.
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