Tsipras chiede nuovo prestito all'Ue
e promette: "Abolirò le baby-pensioni"

Tsipras a Strasburgo
Tsipras a Strasburgo
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Luglio 2015, 17:23 - Ultimo aggiornamento: 17:24
STRASBURGO - Tsipras infiamma Strasburgo. Il premier greco nell'atteso discorso al Parlamento europeo ha chiesto «un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi: ricordo - ha detto rispondendo alle critiche del Ppe - che il momento di massima solidarietà nella Ue è stato nel 1953 quando venne tagliato il 60% del debito tedesco, dopo la Guerra». Intanto il sito greco Ekathimerini ha fatto sapere che le banche greche rimarranno chiuse fino a venerdì. Tsipras parla all'Europarlamento all'indomani dell'ultimatum Ue alla Grecia e chiede rispetto per il popolo greco. Rivendica un accordo che porti Atene definitivamente fuori dalla crisi, che preveda riforme affidabili e una giusta distribuzione dei pesi. E sottolinea gli enormi sacrifici fatti dai greci.



«Le proposte del governo greco - dice Tsipras - non hanno l'obiettivo di gravare sul contribuebnte europeo. Voglio essere schietto: i fondi stanziati fino ad oggi non sono mai arrivati al popolo greco, sono stati usati per salvare le banche greche ed europee». «La lotta alla disoccupazione è il primo obiettivo della nostra proposta».



«Vogliamo lanciare un dibattito di merito sulla sostenibilità del debito pubblico, non ci possono essere tabù tra di noi per trovare le soluzioni necessarie», continua, annunciando che «oggi invieremo la nostra richiesta all'Esm» e «spero che nei prossimi giorni risponderemo a questa crisi per tutta l'eurozona».



«L'Europa si trova a un incrocio importante, la cosiddetta crisi greca è una debolezza dell'area euro. È un problema europeo e non solo greco. Per un problema europeo serve una soluzione europea. Ci assumeremo la nostra responsabilità storica», prosegue. «Dobbiamo trovare un compromesso positivo per evitare una frattura storica». La «storia europea è fatta di conflitti e anche di compromessi, convergenze e divergenze, unione e non divisioni».



«Il dibattito di oggi doveva essere fatto molto tempo fa, perché non riguarda solo il futuro della Grecia, ma anche l'eurozona. Questa discussione non può svolgersi a porte chiuse, perché è una discussione politica su che direzione prendere. Ma per 5 mesi i negoziati sono stati a porte chiuse». «Se avessi voluto trascinare la Grecia fuori dall'euro non avrei fatto le dichiarazioni che ho fatto dopo il referendum, io non ho un piano segreto per l'uscita dall'euro e vi sto parlando davvero con il cuore in mano». ​«Io chiedo un taglio del debito per poter essere in grado di restituire i soldi: ricordo che il momento di massima solidarietà nella Ue è stato nel 1953 quando venne tagliato il 60% del debito tedesco, dopo la Guerra». Quanto alle riforme che vengono chieste ad Atene, Tsipras cita il tema delle pensioni: «Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni. Vogliamo abolire le pensioni baby in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso».



La replica del presidente della Commissione Ue Jaen-Claude Juncker è risentita: «Senza l'interruzione dei negoziati avremmo raggiunto un'intesa: la Commissione Barroso non ha mai svolto confronti diretti come abbiamo fatto noi. Prima erano i tecnocrati a trattare, oggi i Commissari, compreso il Presidente», dice a Tsipras. Per la Grecia «la Commissione aveva proposto un programma pluriennale di prestiti per 35 miliardi di euro. È bene che si sappiano tutte le cose che sono state dette dietro quelle porte chiuse», così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker all'Europarlamento.



«Moralità significa pagare i debiti, non è vero che i creditori sono immorali e che i debitori sono vittime innocenti», è l'attacco sferrato dal presidente Ue Donald Tusk a Tsipras. «Non è possibile continuare a spendere più di quello che si guadagna, questa è l'origine della crisi in Grecia, non la moneta unica». «Mentre noi discutevamo, il presidente dell'Eurogruppo Jeroem Dijsselbloem ha ricevuto la lettera di Atene con la richiesta di un nuovo piano di aiuti: è un buon presagio in vista di domani».



«Per noi socialisti l'Europa senza la Grecia non esiste» e anche se «lei non appartiene al mio partito, noi socialisti non accetteremo mai un Grexit», è la reazione di Gianni Pittella, presidente del gruppo dei socialisti europei, a Tsipras. «Ci opponiamo a speculatori politici, dobbiamo fare di tutto per salvare la Grecia e salvare l'Europa». «Debito? Saranno la Spagna, il Portogallo, le infermiere in Slovacchia a pagare i suoi debiti», commenta invece il leader del Ppe all'Europarlamento Manfred Weber, tra gli applausi del suo gruppo, a Tsipras dopo il suo intervento. «Lei ha organizzato un referendum, ora anche la Slovacchia lo vuole fare perché ne hanno abbastanza di pagare per voi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA