Donald Trump ha pagato la cauzione da 175 milioni di dollari per sospendere il verdetto sugli asset gonfiati delle sue società mentre procede con i ricorsi. La cauzione sospende la maxi sanzione da 454 milioni che gli è stata imposta per aver gonfiato gli asset delle sue società per spuntare condizioni migliori da assicurazioni e banche. Il pagamento evita il sequestro dei suoi asset. Nel caso in cui gli appelli di Trump non dovessero avere successo, l'ex presidente sarà chiamato a pagare tutta la sanzione che gli è stata imposta.
Il crollo a Wall Street
Truth crolla a Wall Street. Il social del tycoon arriva a perdere fino al 25% dopo aver rivelato perdite per 58,2 milioni di dollari nel 2023 e i «dubbi» dei revisori dei conti sulla sua capacità di continuare a operare. Il tonfo in borsa si traduce in un ex presidente, sulla carta, più povero: la sua quota (ha il 57% delle azioni della società) vale infatti circa 4 miliardi, meno della scorsa settimana quando si stimava un valore di sui 5 miliardi. Il calo dei titoli della Trump Media & Technology Group segna l'inizio di un inizio di aprile in salita per il tycoon, che il 15 di questo mese - se non ci saranno ulteriori ritardi - vedrà aprirsi il processo a New York nei suoi confronti per i soldi alla pornostar. Anche se ritenuto meno rischioso rispetto agli altri pendenti a suo carico, il procedimento è imbarazzante per l'ex presidente, accusato di aver pagato illegalmente la pornostar Stormy Daniels e l'ex coniglietta di Playboy Karen McDougal perché non rivelassero durante la sua precedente campagna elettorale le relazioni che aveva avuto con loro.
I numeri
Il social Truth è sbarcato sul Nasdaq la scorsa settimana raggiungendo una valutazione record di oltre 8 miliardi di dollari grazie a rialzi stratosferici che gli sono valsi l'ingresso fra i cosiddetti titoli 'memè, ovvero quelle azioni che hanno attirato nuovi investitori grazie al loro andamento in borsa sorprendendo gli operatori tradizionali.