Testata in faccia al giocatore: Daspo
di cinque anni ad un guardalinee

Testata in faccia al giocatore: Daspo di cinque anni ad un guardalinee
2 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Novembre 2018, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 15:52
Il Questore di Cagliari ha emesso un Daspo di cinque anni per un guardalinee di una squadra di seconda categoria, un 46enne di Fluminimaggiore (Su), che ha colpito con una testata un giocatore della squadra avversaria. I fatti risalgono al 21 ottobre scorso, quando, in occasione dell'incontro di calcio A.S.D. Buggerru-Monreale Calcio del Campionato di Seconda Categoria di Lega Nazionale Dilettanti, un guardalinee del Buggerru (così è previsto per le Serie inferiori), al 19° minuto del 2° tempo, ha colpito al volto con una testata un giocatore della squadra ospite che era uscito nel 1° tempo e in quel frangente stava recuperando il pallone a bordo campo per accelerare le rimesse in gioco (fatto richiesto dall'arbitro alla società ospitante).  La vittima, caduta a terra dopo la testata, ha riportato lesioni allo zigomo. L'episodio ha generato tensione tra le tifoserie. I capitani delle due squadre, invitati dall'arbitro a ristabilire l'ordine, non sono riusciti nell'intento perché il clima di violenza e di tensione andava sempre più degenerando, con una pericolosa calca sugli spalti e tentativi di scavalcamento del recinto di gioco, fatti che hanno indotto l'arbitro a sospendere l'incontro al 24° minuto del secondo tempo (la gara verrà recuperata dopodomani, il 1 dicembre alle 15)

Due Carabinieri, presenti alla gara e liberi dal servizio, trovandosi sugli spalti sono scesi in campo per sedare gli animi.
In relazione all'episodio, il Questore di Cagliari ha dato quindi disposizioni alla Divisione Polizia Anticrimine affinché venisse avviato il procedimento per l'irrogazione del Daspo. L'indagine svolta dalla Digos ha consentito di accertare la condotta violenta del Guardalinee, quindi il Questore di Cagliari ha emesso nei confronti di quest'ultimo un Daspo in virtù del quale per i prossimi 5 non potrà più accedere all'interno di tutti gli stadi e impianti sportivi del territorio nazionale dove si disputano manifestazioni sportive del gioco del calcio a qualsiasi livello agonistico.  La gravità del provvedimento si fonda sulla considerazione che in quanto «'Assistente arbitrale di partè, peraltro designato dalla squadra ospitante, avrebbe dovuto costituire guida e riferimento nell'assolvimento dei doveri di comportamento e rispetto, sia nei confronti dei giocatori che nei confronti dei tifosi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA