Terza dose vaccino, nel Regno Unito via test per l'autunno: anche l’Italia si prepara ad inoculare un nuovo richiamo

Terza dose vaccino, nel Regno Unito via test per l'autunno: anche l Italia si prepara ad inculare un nuovo richiamo
Terza dose vaccino, nel Regno Unito via test per l'autunno: anche l’Italia si prepara ad inculare un nuovo richiamo
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Lunedì 21 Giugno 2021, 16:09

ROMA -  La variante Delta, che ha fatto riaccendere i contagi nel Regno Unito, sembra perdere quota anche grazie all’accelerazione impressa con la somministrazione della seconda dose di vaccino. Mentre da noi continuano surreali dibattiti sui rischi di un solo vaccino, trascurando gli effetti negativi che possono generare anche gli altri sieri, nel Regno Unito si va avanti  con Astrazeneca che è stato anche aperto agli over18. Lunghe file ai centri vaccinali, soprattutto di giovani e giovanissimi, mentre procede la sperimentazione di un ulteriore richiamo da fare a settembre.

Terza dose vaccino, rafforzare la risposta

Rafforzare la risposta immunitaria è l’obiettivo dei ricercatori consapevoli di quanto abbia influito la buona stagione sulla riduzione dei contagi e dei decessi. La sperimentazione avviata nel Regno Unito si chiama Cov-Boost e coinvolge tre mila persone la cui reazione permetterà di valutare l’efficacia di sette diversi vaccini anti-influenzali e anti-Covid. Al lavoro sulla terza dose sono anche Moderna e Pfizer che hanno già iniziato a testare quale sia la migliore risposta immunitaria anche in vista del l’insorgere di nuove varianti.

 

LE INCOGNITE - Resta ancora una sorta di incognita, la durata del vaccino.

Ora l’immunità è fissata in un anno, circa, dalla seconda dose ma siamo ancora nella fase di sperimentazione e non ci sono certezze univoche sulla durata degli anticorpi.

IN ITALIA - Anche in Italia si dà per molto probabile la terza dose. Nei giorni scorsi lo hanno accennato il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario Figliuolo. Terza dose come richiamo necessario anche in vista dell’autunno e della possibile ripresa del virus. Gli ordinativi sono giù partiti e ancora una volta è la Commissione europea a gestire le acquisizioni.

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