Svezia, via libera all'ingresso nella Nato: perché è una pessima notizia per Putin. Le neutrale Stoccolma e la guerra con San Marino

Su tutta la Scandinavia sventolerà la bandiera dell'Alleanza atlantica

Svezia, via libera all'ingresso nella Nato: perché è una pessima notizia per Putin. Le neutrale Stoccolma e la guerra con San Marino
Svezia, via libera all'ingresso nella Nato: perché è una pessima notizia per Putin. Le neutrale Stoccolma e la guerra con San Marino
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 14:46

Svezia nella Nato, ormai ci siamo: dopo l'ok a lungo atteso dell'Ungheria, il patto atlantico è pronto ad accogliere il 32° paese alleato, il che non è una bella notizia per Putin che dopo avere attaccato l'Ucraina aveva già innescato anche l'adesione della Finlandia.

Con l'arrivo della storicamente neutrale stoccolma, sventolerà la bandiera della Nato su tutta la penisola scandinava che ha sempre dato filo da torcere alla Russia. La neutralità della Svezia è la cifra storica della sua politica estera dalla metà del 1700 e solo la parentesi del sostegno (o quantomeno di una non ostilità) alla Germania nazista ne ha incrinato momentaneamente il blasone.  Allo stesso tempo, pur non entrando in guerra, la Svezia ospitò molti ebrei in fuga in particolare dalla Danimarca durante il secondo conflitto mondiale.

Detto che la secolare non belligerenza della Svezia è macchiata dallo stato di guerra con San Marino che si è chiuso solo di recente dopo un contenzioso di 300 anni (sotto trovate questa vicenda), tutti gli analisti occidentali sono concordi nell'attribuire grande importanza all'ingresso svedese nella Nato in questo periodo di alta tensione. Per Putin è uno smacco doppio perché tra i motivi dell'invasione dell'Ucriana c'era anche quello della difesa dei confini della Madre Russia che però adesso è ancora più pressata da nazioni del Patto Atlantico. Per lui l'espansione della Nato è un clamoroso insuccesso geopolitico. E smacco doppio perché sul campo le forze armate svedesi (terra, cielo e mare) sono notevoli sono ogni punto di vista.

Quali paesi fanno parte della Nato?

I paesi che ora fanno parte della Nato, Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, costituita nel 1949

31 Stati membri: Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del nord, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria.

10 membri associati: Armenia, Austria, Azerbaijan, Bosnia Erzegovina, Finlandia, Georgia, Moldova, Serbia, Svezia, Svizzera, Ucraina.

4 Membri associati del Mediterraneo: Algeria, Giordania, Israele, Marocco.

Il fronte nord

Come ha scritto Business Insider, la Nato teme da tempo che la regione baltica sia una delle aree più vulnerabili dello schieramento occidentale che se Russia dovesse prevalere in Ucraina, la sua prossima mossa potrebbe essere quella di attaccare le Repubbliche Baltiche che sul lato sud sono attigue all'exclase russa di Kaliningrad.

Ora pero Oscar Jonsson, specialista della difesa svedese, ha detto che la Svezia fornirà alla Nato un’ampia gamma di nuove opzioni per contrattaccare: «La Svezia garantirà la profondità strategica necessaria per lanciare operazioni aeree e missilistiche contro le iniziative russe e presidierà un'area importante come il Mar Baltico in cui sono schierate unità importati della flotta russa. Inoltre la Svezia schiera forze armate già addestrate ad operare con quelle dei paesi della Nato e che sono altamente preparate in termini di tecnologia». Un esercito basato sulla qualità e non sulla quantità.

Il corridoio del Mar Baltico

Nima Khorrami, ricercatrice dell'Arctic Institute, ha detto a Business Insider: «Per centinaia di anni la regione è stata un corridoio vitale per la marina russa. L'estesa costa e le numerose isole della Svezia forniscono alla Nato un vantaggio unico nella navigazione e nel controllo del mar Baltico e limitano le operazioni navali russe dalle sue basi nel Baltico. Con l’adesione della Svezia i confini della Nato si sono avvicinati ancora di più alla Russia, il che significa che potrebbe colpire in modo più efficace San Pietroburgo, la seconda città più grande della Russia, e Kaliningrad, l’enclave baltica dove la Russia dispone di missili Iskander con capacità nucleare.

Ciò aggiunge un ulteriore livello di deterrenza contro la potenziale aggressione russa, poiché le forze Nato possono rispondere efficacemente alle minacce in tempo reale». Già dal dicembre 2023 diciassette basi svedesi sono aperte senza biosgno di preavvisi ai velivoli degli Stati Uniti.

Svezia e il deterrente nucleare russo

La Svezia - riporta ancora Business Insider - vive da tempo sotto la minaccia dell’aggressione russa. Nel 2018, dopo l’annessione russa di alcune zone della Crimea, la Svezia ha pubblicato un opuscolo governativo di 20 pagine, intitolato “Se arriva la crisi o la guerra”, dicendo ai cittadini cosa fare in risposta a crisi come interruzioni di corrente o attacchi informatici di massa. L'adesione della Svezia alla Nato arriva a pochi giorni dalle dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, ovvero che la Nato che dovrebbe prepararsi alla possibilità di una guerra con la Russia entro cinque anni. Mosca, del resto, nel tentativo di fermare o rallentare l'ingresso della Svezia nella Nato ha mainacciato di schierare più testate nucleari a ridosso della Scandinavia. 

Le minacce russe a Stoccolma: gas tossico nella sede degli 007

Intanto tracce di gas fosgene ( cloruro di carbonile, gas assai tossico) sono state rilevate dalle autorità svedesi presso il quartier generale dei servizi di sicurezza svedesi, Säpo a Solna, Stoccolma. Venerdì pomeriggio, l'edificio è stato evacuato e la polizia ha istituito un cordone attorno all'edificio di 100 metri. Otto persone sono state portate all'ospedale, due sono state tenute una notte sotto osservazione e poi dimesse. «Abbiamo ricevuto informazioni dai servizi di emergenza che si trattava di questo gas, e dagli esami è emerso quale fosse la quantità e che c'erano valori decrescenti che poi sono arrivati a zero. Quindi non c'era più alcun pericolo», ha dichiarato la responsabile della protezione civile presso la regione di Stoccolma, Lena Maria Fritzberg, riportata dalla Tv svedese, Svt. Il fosgene (o cloruro di carbonile) è un gas estremamente tossico. Durante la prima guerra mondiale fu impiegato come arma chimica. È particolarmente insidioso perché non provoca effetti immediati: in genere, i sintomi si manifestano tra le 24 e le 72 ore dopo l'esposizione. Inalato, il fosgene si decompone in anidride carbonica e acido cloridrico; quest'ultimo fa sì che le vie respiratorie si riempiano di liquido, provocando la morte con una combinazione di emorragie interne, shock e insufficienza respiratoria.

 

Svezia in guerra con San Marino

In realtà fino a poco tepo la storica non belligerenza della Svezia era incrinata dallo stato di guerra con San Marino, e non da poco tempo: dal 1648, quando Stoccolma e la Repubblica più antica del mondo non si accordarono in occasione della Pace di Vestafalia che chiuse la guerra dei Trent'anni che causò, secondo gli storici, 12 milioni di morti.

Dall'iniziale guerra fra stati cattolici e stati protestanti la guerra incendiò tutta l'Europa per la rivalità fraco-asburgica che vide scontrarsi sempre più vaste coalizioni anti asburgicica e asburgica-imperiale. 

Non avendo firmato un accordo, le due nazioni risultavano formalmente in guerra. Stato di guerra che in realtà non preoccupò mai troppo e men che meno quando dagli anni Sessanta generazioni di famiglie svedesi scelsero per le loro vacanze la riviera romagnola su cui allungano le ombre delle tre vette del Monte Titano alle cui pendici abitano adesso 33mila persone. Un accordo pacificatore venne infine sottoscritto nel 1996.  

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