Maso, che nel 1991 massacrò i genitori con l'aiuto di tre amici, è stato colpito da una dichiarazione del giovane romano al pubblico ministero: "Volevo uccidere mio padre".
Nella lettera, pubblicata in esclusiva dal Giornale, Maso, ora in una comunità di recupero in trentino, scrive ancora a Foffo raccontadogli che un periodo molto duro "ti aspetta per molti anni ancora. L’isolamento, la disperazione, gli sputi in faccia degli altri detenuti e la durezza delle guardie. La voglia di suicidarti e l’illusione di svegliarti da un brutto sogno e tornare alla vita di sempre".
"Un tentativo di farsi pubblicità e un'espressione di egocentrismo". Così all'Adnkronos il legale di Manuel Foffo, Michele Andreano, commenta la lettera DI Maso. La missiva, secondo quanto riferisce l'avvocato Andreano, non è stata accolta con piacere da Manuel Foffo. Anzi.
"Non è la prima lettera di questo tipo che riceve - spiega il legale -.
Io ho l'obbligo di difendere il mio cliente da tentativi di questo genere, per questo chiederemo al pubblico ministero se è possibile congelare la posta, in modo che la vedano prima gli avvocati e gli psichiatri e poi decideremo cosa consegnargli. Foffo è ancora in isolamento, è confuso e profondamente addolorato, pensa sempre al gravissimo delitto che ha commesso. Lettere di questo tipo lo fanno cadere nel più profondo sconforto. Dobbiamo fermare questi tentativi di intrusione senza senso".