Perde la fede nuziale: ritrovata (grazie ai social) dieci anni dopo sulla spiaggia di Montalbano

Il custode del porto di Punta Secca, nel ragusano, trova l'anello e pubblica l'annuncio sui social. Il proprietario, Stefano: «Non ho mai perso la speranza di ritrovarlo»

Perde la fede nuziale: ritrovata dieci anni dopo sulla spiaggia di Montalbano
Perde la fede nuziale: ritrovata dieci anni dopo sulla spiaggia di Montalbano
di Gianluca Cordella
4 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Gennaio 2024, 12:08

La storia, in sé, sembra già uscita da un film o da una fiction. Il fatto che sia avvenuta sulle spiagge del commissario Montalbano è solo la ciliegina sulla torta della narrazione. Di una sceneggiatura che, appunto, potrebbe essere nata dalla penna e dalla fantasia di uno scrittore ma che invece si è compiuta nel mondo reale solo grazie ai giri immensi che il destino alle volte fa.

Ci sono una coppia di giovani sposi, una fede nuziale smarrita e la frustrazione di una ricerca senza esito. E poi ci sono i social - che non veicolano solo rabbia o autocompiacimento - la casa sulla spiaggia più famosa d’Italia e un uomo che diventa l’eroe per caso che chiude il cerchio. Partiamo da lui: si chiama Giovanni Rosa, è il custode del porticciolo di Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, nel ragusano. Per intendersi: è il piccolo molo che sorge a pochissimi passi dalla villa bianca sulla cui terrazza Luca Zingaretti - nei panni del commissario Salvo Montalbano - fa colazione tutte le mattine nella storica fiction di RaiUno. Qualche giorno fa, durante un’ispezione tra le barche, Giovanni vede qualcosa brillare tra gli scogli. E’ un anello. Meglio: un fede nuziale. All’interno l’incisione “Daniela 8-6-2012”. Giovanni pensa subito al valore affettivo enorme che quell’anello poteva avere e così inizia la ricerca del proprietario. Qualcuno gli consiglia di utilizzare i social. E così l’11 gennaio affida il suo messaggio a Facebook. «Per me non ha nessun valore, ma per chi l’ha persa sì», scrive nel post.

Il post su Facebook di Giovanni Rosa

Il giorno dopo il cerchio si chiude. Stefano Micciché, che per sua ammissione non è un assiduo frequentatore dei social, si collega per caso e si imbatte nel post di Giovanni. «Non saprei descrivere quello che ho provato: è stato un mix di gioia, stupore,  incredulità…». Sì, l’anello era il suo, lo aveva perso nel luglio del 2013, più di dieci anni fa. Conosce Giovanni, è tra i suoi contatti social. Stefano ha 45 anni, vive a Catania con la moglie - Daniela, appunto - e i due figli nati in questi dieci anni. Ma è originario di Santa Croce e sulla sabbia di Punta Secca passa le sue estati sin da quando era ragazzino. Così legato a quei luoghi che persino il matrimonio è stato celebrato nella piccolissima chiesetta a pochi metri dallo scoglio del ritrovamento. «Stefano l’ho visto crescere, non dico che è come un figlio, ma quasi…» racconta il custode del porto.

La ricostruzione

«Ricordo il giorno in cui ho perso l’anello - racconta Stefano - Era stata una giornata con mille impegni. Ero arrivato in moto da Catania, poi avevo aiutato mio padre a fare dei lavori nella casa in campagna, avevo riparato il nostro gommone e poi ero andato a fare il bagno con gli amici. Solo dopo, durante un aperitivo la sera, mi sono accorto di non avere più l’anello.

Ed era impossibile capire dove e quando l’avessi smarrito». La ricerca è infruttuosa e, qualche tempo dopo, Stefano, ormai rassegnato, compra delle fedi nuove. «Le ho fatte benedire dal sacerdote che aveva celebrato il nostro matrimonio. E pensavo che la storia fosse finita lì». Invece, dieci anni dopo, il colpo di scena. «Non so come spiegarlo, però non ho mai perso la speranza di ritrovare quell’anello - conclude Stefano - Non so come ringraziare Giovanni, che l’ha ritrovato e lo sta custodendo in questi giorni. Appena possibile andrò da lui a riprenderlo. E’ da giorni che non penso ad altro».

Daniela e Stefano il giorno del matrimonio. E' ben visibile la fede smarrita e ritrovata dieci anni dopo

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