Nato, ecco la più grande esercitazione militare dai tempi della Guerra Fredda: pronti 41mila soldati nella missione "Steadfast Defender"

Comincerà nella primavera del prossimo anno e si prevede che coinvolgerà tra le 500 e le 700 missioni di combattimento aereo, più di 50 navi e circa 41.000 soldati

La Nato prepara la Steadfast Defender, la più grande esercitazione militare dalla Guerra Fredda: 41mila soldati (e un messaggio a Putin)
La Nato prepara la Steadfast Defender, la più grande esercitazione militare dalla Guerra Fredda: 41mila soldati (e un messaggio a Putin)
di Marco Prestisimone
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Lunedì 11 Settembre 2023, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 11:26

Sarà la più grande esercitazione militare congiunta dai tempi della Guerra Fredda. Oltre quarantamila soldati che la Nato metterà in campo per dimostrare come l'Alleanza reagirebbe ad un'aggressione della Russia contro uno dei suoi membri. La missione si chiama "Steadfast Defender", già svoltasi in passato, e rientra nella strategia della Nato in risposta all’invasione dell’Ucraina.

 

I tempi: via nella primavera 2024

Comincerà nella primavera del 2024 e coinvolgerà tra le 500 e le 700 missioni di combattimento aereo, più di 50 navi e circa 41.000 soldati. È progettato per modellare potenziali manovre contro un nemico modellato su una coalizione guidata dalla Russia, denominata Occasus ai fini dell’esercitazione.

L'esercitazione è anche la prima in termini di capacità tecnica, poiché utilizza dati geografici del mondo reale per creare scenari più realistici per le truppe.

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I Paesi che parteciperanno

Sarà inclusa anche la Svezia, la cui candidatura alla Nato deve ancora essere ratificata da Turchia e Ungheria, portando il numero totale di nazioni coinvolte a 32. L’esercitazione si svolgerà in Germania, Polonia e Paesi Baltici nei mesi di febbraio e marzo e fa parte di una nuova strategia di addestramento che vedrà l’alleanza militare svolgere due grandi esercitazioni ogni anno, invece di una. La Nato si addestrerà anche per contrastare le minacce terroristiche al di fuori dei suoi confini. 

Le forze in campo

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, nel giugno dello scorso anno ha spiegato che l'Alleanza aumenterà il numero delle forze ad alta prontezza da 40.000 a «ben oltre 300.000». I leader della Nato hanno concordato, nel vertice di Vilnius, nuovi piani di difesa regionale e la creazione della cosiddetta Forza di reazione alleata, una forza multinazionale in grado di rispondere rapidamente alle minacce.

Il ruolo dei Paesi Baltici

I Paesi Baltici sono stati particolarmente espliciti nel chiedere alla Nato di rafforzare il suo fianco orientale, al confine con la Bielorussia. Anche perché Putin nelle scorse settimane aveva preannunciato il trasferimento di armi nucleari proprio in Bielorussia.  

I battaglioni multinazionali

La Nato ha posizionato battaglioni multinazionali negli Stati baltici per rallentare l’avanzata di qualsiasi aggressore in caso di invasione. La Germania ha dichiarato a giugno che manterrà permanentemente 4.000 soldati in Lituania. «Le esercitazioni sono viste anche come una parte fondamentale per dimostrare a Mosca che l'alleanza è pronta a combattere», hanno detto i funzionari della Nato al Financial Times.

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