L'ondata dei migranti: in 24 ore 3mila arrivi. «Il 90% dalla Tunisia»

Il bel tempo spinge le partenze dal Paese africano in forte crisi. Situazione critica a Lampedusa: nell’hotspot entrano 2.250 persone

L'ondata dei migranti: in 24 ore 3mila arrivi. «Il 90% dalla Tunisia»
L'ondata dei migranti: in 24 ore 3mila arrivi. «Il 90% dalla Tunisia»
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Domenica 26 Marzo 2023, 10:45

Quello che l’Europa e il governo italiano temevano sta accadendo: la primavera e il bel tempo hanno fatto impennare i viaggi in mare, con decine di barconi, gommoni e piccole imbarcazioni che continuano a salpare senza sosta. Nel novanta per cento dei casi, la partenza è dalle coste della Tunisia: dal porto di Sfax. Un’ondata di migranti che da giorni sembra incontenibile: basti pensare che nelle ultime 24 ore sono stati più di tremila i profughi che si sono messi in viaggio. Gli sbarchi avvenuti sono stati più di sessanta. L’aumento vertiginoso dei flussi dallo Stato magrebino dipende dalla crisi economica e dalla tensione politica crescente. Ma bisogna ricordare un dato: Tunisi è un territorio di transito. I profughi che affrontano il Mediterraneo vengono da Congo, Camerun, Nigeria, Costa d’Avorio, Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso. Molti di loro raccontano di avere pagato agli scafisti tremila dinari tunisini per la traversata.

I SOCCORSI
La Guardia costiera locale ha detto di avere sventato, negli ultimi tre giorni, 79 tentativi di partenza e di avere soccorso 2.982 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo di Sfax e Chebba. Nell’area di ricerca e soccorso italiana, invece, 2.500 migranti sono stati messi in salvo tra Sicilia e Calabria, sotto il coordinamento della Guardia costiera. Altri 190 naufraghi si trovano a bordo della Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere: è diretta al porto di Bari. In 78 sono stati invece soccorsi dalla Life Support, di Emergency, in acque maltesi. A Lampedusa sono approdati i profughi della nave-ong Louise Michel - finanziata da Banksy - e altre 294 persone arrivate a bordo di barchini. Nell’hotspot di contrada Imbriacola la situazione è critica: sono stati superati i 2.250 ingressi in ventiquattro ore: i posti liberi erano poco meno di quattrocento. Sull’isola si sono registrati più di 50 sbarchi.

LE TRAGEDIE
Ieri non ci sono stati solamente arrivi record e salvataggi. Con l’impennata delle partenze sono aumentate anche le tragedie delle morti in mare. Mentre salgono a novanta le vittime del naufragio del barcone che si è schiantato contro una secca lo scorso 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro, l’ultimo dramma è avvenuto in area Sar maltese: dopo il naufragio di due barchini, le motovedette della Guardia costiera e delle Fiamme gialle italiane, che sono intervenute, hanno recuperato almeno undici corpi senza vita.

Una decina di persone sono state salvate dalla capitaneria, mentre altri naufraghi sono stati soccorsi da un peschereccio tunisino, che è poi stato scortato verso il porto di Lampedusa. Ma non è finita. Alcune ore prima, al largo della costa tunisina, si erano persi i contatti con trentaquattro migranti provenienti da Paesi dell’Africa sub-sahariana: in serata risultavano ancora dispersi. La barca sulla quale viaggiavano è affondata. «Non potendo raggiungere la maggior parte delle imbarcazioni, stiamo cercando di stabilire quali siano arrivate, quali siano state intercettate, quali si siano capovolte. Sono necessari grandi sforzi di salvataggio», ha spiegato Alarm Phone, l’organizzazione indipendente di supporto ai migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Europa. Sempre Alarm Phone ha segnalato la presenza di una barca in pericolo al largo della Libia: a bordo 84 persone. Gli attivisti della ong Sos Mediterranée sostengono di essere stati minacciati dalle autorità libiche - che avrebbero anche esploso colpi di arma da fuoco in aria - quando hanno provato ad avvicinarsi. «Ocean Viking era stata allertata da Alarm Phone di un gommone in pericolo in acque internazionali. La motovedetta 656 si è avvicinata, minacciando l’equipaggio e sparando in aria», ha scritto la ong in un tweet.

I PROVVEDIMENTI
In queste ore non c’è solo chi sbarca, ma anche chi, dopo la traversata, sarà costretto a tornare indietro. Il questore di Siracusa ha emesso 52 provvedimenti di respingimento per altrettanti migranti egiziani arrivati ad Augusta giovedì scorso. Il gruppo era composto da 83 persone: oltre a loro, anche 24 siriani richiedenti asilo. Adesso i 52 avranno una settimana di tempo per lasciare il territorio nazionale. Gli arrivi, però, sono solo all’inizio: nelle prossime ore è previsto l’approdo nel porto di Bari della nave Geo Barents di Medici senza frontiere. A bordo ci sono 190 persone, quasi tutte bengalesi.
 

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