«Ghiaccio bollente» in Antartide, dove il caldo ha raggiunto la temperatura record di venti gradi e qualche giorno fa si è staccato un iceberg di oltre 300 chilometri quadrati, grande quasi quanto Malta, dal ghiacciaio di Pine Island. Di questo passo, aumenta il rischio di innalzamento del livello del mare a breve termine: già entro la fine di questo secolo potrebbe salire fino a tre volte rispetto al secolo scorso, cioè da 19 a 58 centimetri. Sarebbero così in pericolo grandi città costiere, da New York a Mumbai, da Amburgo a Shanghai e anche Venezia.
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A segnalare che questo può essere per le città sui litorali in tutto il mondo il rischio principale entro i prossimi 80 anni e che quindi occorre intervenire con protezioni adeguate, è il più ampio studio globale mai realizzato di numerosi modelli elaborati con computer all'avanguardia, pubblicato sulla rivista Earth System Dynamics of the European Geosciences Union. Se non si ferma la combustione di carbone, petrolio e gas - avverte lo studio - il pericolo aumenta nel lungo periodo con la calotta glaciale antartica che sciogliendosi può far innalzare il livello del mare addirittura di decine di metri. I 20,75 gradi centigradi rilevati nella stazione di monitoraggio sulla Seymour Island è un record che gli scienziati osservano con attenzione in relazione al riscaldamento globale. Come del resto il recente distacco dell'iceberg sempre al polo sud, che ha generato enormi frammenti, ed è stato documentato con immagini riprese dallo spazio dalla coppia di satelliti Sentinel-1 di Copernicus, il programma per l'osservazione della Terra gestito da Agenzia spaziale europea (Esa) e Commissione Europea.
Antartide choc, è caldo record: raggiunti i 20 gradi. «Città sommerse entro 80 anni». Venezia a rischio

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Venerdì 14 Febbraio 2020, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 18:50
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