Luca Sacchi ucciso, due fermati in Questura: «Incontro per comprare droga». Il sospetto killer denunciato dalla madre

Luca Sacchi ucciso, due fermati in Questura: «Incontro per comprare droga». Il sospetto killer denunciato dalla madre
di Alessia Marani
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 14:59

ROMA - Sono stati fermati nella notte di due sospettati per l'omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso durante una rapina alla Caffarella con un colpo alla nuca mentre tentava di difendere la fidanzata. Si tratta di due romani di 21 anni, entrambi residenti a San Basilio, che sono stati portati in Questura nella notte verso le 2.45.

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La ricostruzione
La dinamica ipotizzata ieri, secondo la quale Luca sarebbe stato ucciso perché tentava di difendere la fidanzata da uno scippo, cambia totalmente. I due 21enni, che conoscevano già Sacchi, avrebbero avuto un appuntamento con lui che voleva comprare del "fumo". A quel punto però qualcosa è andato storto, e uno dei due, V D. G., incensurato di 21 anni, avrebbe aperto il fuoco uccidendo il 24enne. Sono stati proprio la madre e il fratello di questo ultimo a presentarsi la scorsa notte al commissariato di San Basilio dicendo che temevano avesse fatto
«una cazzata». A quel punto sono intervenuti la squadra mobile e il nucleo investigativo dei carabinieri. L'altro ragazzo, P.P, sempre 21enne, ha dei precedenti per droga.

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L'interrogatorio
«Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell'omicidio di Luca Sacchi». Questo è quanto avrebbe detto la mamma del ragazzo sospettato di avere ucciso con un colpo di pistola Luca Sacchi, 24 anni, a Roma. La donna si è recata nella tarda serata di ieri in un commissariato accompagnata dall'altro figlio per comunicare i suoi sospetti. Da lì sono poi scattate le indagini dei carabinieri che con la polizia hanno poi bloccato i sospettati. A sparare sarebbe stato un incensurato, il complice avrebbe precedenti per droga.

La testimonianza
Madre e fratello di V.D.G sarebbero andati in commissariato detto agli agenti: «Ha fatto una cazzata». Grazie a questa testimonianza, i carabinieri hanno poi rintracciato i due giovani, condotti poi a San Vitale.




 

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