Libia, gli ex ostaggi arrivati a Ciampino:
l'abbraccio con i familiari

Libia, gli ex ostaggi arrivati a Ciampino: l'abbraccio con i familiari
di Laura Bogliolo
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Domenica 6 Marzo 2016, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 10:07

ROMA - Sono finalmente tornati in Italia Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due tecnici italiani rapiti otto mesi fa in Libia. Sono atterrati poco dopo le 5 all'aeroporto militare di Ciampino. Ad accoglierli anche il ministro Gentiloni. Senza più la barba, commossi hanno potuto riabbracciari le famiglie.

I due tecnici, percorrendo i pochi metri verso la palazzina di rappresentanza del 31° stormo, sulla soglia hanno trovato ad attenderli i loro parenti. Prima Ema con i figli Gino e Yasmine e due nipoti si sono stretti piangendo e gridando di gioia a Pollicardo; subito dopo la stessa scena si è ripetuta da parte di Maria Concetta Arena con i figli Cristina e Gianluca e la nuora Loana nei confronti di Calcagno.

Ieri si erano rincorse le voci sull'arrivo dei due ex ostaggi. «Sono partiti» da Sabrata, aveva scritto verso le 21.30 ora italiana in un Sms all'Ansa del Cairo il presidente del Consiglio municipale di Sabrata, Hussein al-Zawadi, senza fornire altri dettagli.  «Siamo devastati devastati psicologicamente, vogliamo tornare a casa» erano state le prime parole da uomini liberi di Pollicardo e Calcagno. 

Sono ancora a Sabrata invece i corpi di Failla e Piano, gli altri due colleghi purtroppo uccisi.  La giornata di ieri è stata convulsa, tra accelerazioni, frenate, e nuovi passi avanti. Sabato mattina Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, che venerdì avevano annunciato la loro liberazione, hanno chiamato nuovamente le famiglie rassicurando di stare bene, con il morale alto e che sarebbero tornati a casa presto, senza tuttavia conoscere «i tempi e le modalità». 
 

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