Filippo Turetta arrestato in Germania, era a bordo dell'auto. Aveva fatto benzina con banconote insanguinate: il 22enne ha ucciso Giulia Cecchettin

Fine della fuga, informati i genitori del ragazzo

Filippo Turetta arrestato in Germania, il 22enne ha ucciso Giulia Cecchettin
Filippo Turetta arrestato in Germania, il 22enne ha ucciso Giulia Cecchettin
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Domenica 19 Novembre 2023, 12:01

Filippo Turetta è stato arrestato questa mattina in Germania. Lo dice all'Ansa l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori. Il 22enne ha ucciso Giulia Cecchettin. Il ragazzo era a bordo dell'auto. Turetta «si stava muovendo» in auto quando è stato arrestato in Germania, «a Sud» del paese in cui ha tentato di proseguire la fuga.

Sarà un giudice tedesco a dover valutare il Mae, ossia il mandato di arresto europeo, e a decidere sulla consegna del killer arrestato oggi nel sud della Germania. Il 22enne deve rispondere di «omicidio aggravato».

DOVE ERA FINITO

Le tracce del 22enne si erano perse domenica scorsa quando l'auto era stata intercettata da una telecamera in Austria. Da allora si erano fatte mille ipotesi sul destino del giovane in fuga da Vigonovo (Venezia) dopo aver tramortito, colpito con più coltellate l'ex fidanzata Giulia ed essersi disfatto del corpo buttandolo da un dirupo a Piancavallo, vicino al lago di Barcis. Su di lui era stata emessa un'ordinanza di arresto, quindi diffuso un mandato di arresto europeo per omicidio volontario aggravato, dopo che le forze dell'ordine avevano visionato le immagini delle telecamere della zona industriale di Fossò. Immagini inequivocabili: la sera di sabato 11 novembre i due litigano animatamente nell'auto, muovono le mani, poi Filippo sembra colpirla al viso. Lei scende dall'auto, scappa, lui la insegue, la prende per il cappuccio del giaccone e la colpisce violentemente, forse con un coltello. Giulia cade, sanguinante ed esanime. Filippo la prende per i piedi, apre il portabagagli e la getta dentro. Con quel corpo il 22enne viaggia per oltre 100 chilometri fino a quel lago artificiale nel cuore della Valcellina dove ieri è stata trovata dopo giorni di ricerche e speranze. La fuga di Filippo prosegue in solitaria. Con la sua Gran Punto punta verso il Friuli, poi raggiunge San Candido domenica mattina 12 novembre ed entra in Austria dove per ben due volte passa sotto un targasystem tra Lienz e la Carinzia. Le sue tracce si perdono fino a oggi quando viene bloccato in Germania a bordo della sua auto.

IL SANGUE

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina. Le telecamere - scrive il Corriere Veneto - hanno inquadrato l'auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello.

Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l'impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

GIULIA ERA GIA' MORTA

Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Come apprende l'Ansa, le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo,quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione.

FIOCCO ROSSO

«Dopo questi giorni di frenetiche ricerche, di speranze, di dolore, la dichiarazione del lutto regionale vogliamo diventi anche, nel ricordo di Giulia, un segnale estremamente determinato contro la violenza sulle donne. Propongo quindi di indossare non solo il 25 novembre ma anche nel giorno dei funerali il fiocco rosso, divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso». L'invito è del presidente del Veneto, Luca Zaia, in vista delle esequie di Giulia Cecchettin. Zaia invita «anche le amministrazioni locali ad operare in questo senso, secondo le iniziative che vorranno adottare: una panchina di colore rosso, per ogni comune, potrebbe ad esempio essere importante, ma sono certo che anche i sindaci nei giorni delle esequie ed in seguito sapranno realizzare adeguate iniziative ad alto impatto comunicativo e simbolico. Il Veneto, nel ricordo di Giulia, lancerà nel giorno delle esequie un forte segnale contro ogni, odiosa, violenza sulle donne», conclude. 

LAUREA HONORIS CAUSA

«Questa drammatica vicenda che ha colpito tutti noi per l'efferatezza dell'omicidio si conclude tragicamente per una ragazza che si stava per laureare. Io credo che dovremmo darle una laurea honoris causa». Così il ministro degli Esteri, e vice premier Antonio Tajani, a margine del meeting di Forza Italia a Taormina.

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