Delitto di Pordenone: in carcere
Ruotolo, ai domiciliari la fidanzata

Teresa e Trifone. A destra, Giosuè Ruotolo
Teresa e Trifone. A destra, Giosuè Ruotolo
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Lunedì 7 Marzo 2016, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 12:38

PORDENONE - Giosuè Ruotolo, il militare campano accusato del duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone - Teresa Costanza, 30 anni, e Trifone Ragone, di 28 - è stato arrestato. Lo si apprende da fonti investigative dell'Arma dei carabinieri. La coppia di fidanzati era stata uccisa il 17 marzo 2015 mentre erano nell'auto fuori dalla palestra del palazzetto dello Sport di Pordenone dove Trifone si era allenato.  

Il militare campano è stato chiuso nel carcere di Belluno. Ruotolo è stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Pordenone Alberto Rossi, in accoglimento di una richiesta inviata un mese fa circa dai pubblici ministeri Matteo Campagnaro e Pier Umberto Vallerin. La richiesta è illustrata in un provvedimento di un centinaio di pagine.


Anche la fidanzata di Giosuè Ruotolo, Rosaria Patrone, è stata arrestata. Lo conferma il suo avvocato, Costantino Catapano, il quale ha precisato che la ragazza è agli arresti domiciliari. Maria Rosaria Patrone è accusata di favoreggiamento per aver aiutato Giosuè Ruotolo nell'eludere le investigazioni. È scritto nell'ordinanza di custodia emessa dal Gip Alberto Rossi del tribunale di Pordenone. Il provvedimento è stato eseguito a Somma Vesuviana dai carabinieri del Comando provinciale di Pordenone e del Ros con i colleghi di Napoli.


Durante le indagini molti indizi portavano a giosuè Ruotolo, il cui racconto presentava interrogativi. Gli venne sequestrata l'Audi, telefonini e Pc. 

«L'arresto del mio assistito Giosuè Ruotolo ci coglie completamente di sorpresa perchè sono passati sei mesi dall'iscrizione del registro degli indagati e non capiamo quali circostanze possono essere mutate rispetto ad allora per giustificare questo provvedimento». Lo ha dichiarato l'avvocato Roberto Rigoni Stern confermando che il proprio assistito è nel carcere di Belluno dopo essere stato prelevato dalla caserma Mittica della Brigata Ariete dove presta servizio.

«Paradossalmente - ha aggiunto - ci fa uscire da una incredibile situazione di sospensione in cui eravamo tenuti dalla fine del mese di settembre senza poter accedere in alcun modo agli atti dell'inchiesta. Appena letta la motivazione con cui il Gip ha accettato la proposta di arresto giunta dalla Procura presenteremo immediata istanza al tribunale del riesame di Trieste affinchè Ruotolo torni immediatamente in libertà. Siamo sempre più persuasi di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti e proprio l'accesso agli atti ci garantirà un contradditorio e la spiegazione ai punti interrogativi sollecitati dall'accusa».


 «Un provvedimento da tempo atteso perchè ritenevamo da sempre gravissimo il quadro indiziario a carico di Ruotolo. Siamo soddisfatti perchè adesso anche un giudice terzo lo ha certificato con la custodia in carcere. Siamo consapevoli che questa misura non significa ancora responsabilità, però è un primo passo importante verso l'accertamento della verità per dare giustizia a Trifone e Teresa» lo ha detto Nicodemo Gentile, avvocato di Gianni Ragone, fratello di Trifone.

 

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