Coronavirus, oltre mille i contagi: nuovi casi in Friuli e Abruzzo. Uomo ricoverato a Pescara. Tonfo Borse del Golfo

Coronavirus, oltre mille i contagi: nuovi casi in Friuli e Abruzzo. Uomo ricoverato a Pescara. Tonfo Borse del Golfo
Coronavirus, oltre mille i contagi: nuovi casi in Friuli e Abruzzo. Uomo ricoverato a Pescara. Tonfo Borse del Golfo
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Domenica 1 Marzo 2020, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 11:14
Superati i mille contagi da coronavirus in Italia. Sono oltre 1000 le persone positive, 29 i morti e 50 i guariti. È il bilancio della Protezione civile. Prorogata fino all'8 marzo la chiusura delle scuole solo nelle Regioni con zone rosse: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. In Piemonte si riapre mercoledì, in Liguria classi vuote solo a Savona, ritorno all'attività anche in Friuli Venezia Giulia e Marche. Oggi sarà adottato il nuovo decreto del presidente del Consiglio: via le 'zone gialle' e singole città equiparate allo status delle tre Regioni più colpite, con le stesse restrizioni. Oltre Savona, anche Pesaro-Urbino.

In Friuli Venezia Giulia sono risultati positivi al test del coronavirus quattro nuovi casi: uno a Trieste e tre a Udine. Lo afferma la Regione Fvg. «I pazienti - informa la Regione - sono stati presi in carico dal servizio sanitario regionale e i campioni dei test inviati all'Istituto Superiore di Sanità».
 È positivo al Covid 19 il secondo test, eseguito dall'Istituto Superiore di Sanità, sull'uomo ricoverato in isolamento all'ospedale di Pescara. Il paziente, residente in un Comune dell'area metropolitana Chieti-Pescara, aveva riferito di essere rientrato la scorsa settimana da un viaggio di lavoro in Lombardia e di aver quasi immediatamente accusato dei sintomi influenzali che lo avevano portato a rimanere in casa. Lo rende noto il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo. Al momento, dunque, i casi confermati di Covid-19 in Abruzzo sono 3.

a Corea del Sud ha riportato altri 376 casi di infezione al coronavirus, portando il totale su scala nazionale a quota 3.526 e con i morti fermi a 17. Dei nuovi contagi, 333 sono relativi a Daegu, dove c'è il grave focolaio legato alla setta della Chiesa di Gesù Shincheonji, e 26 alla vicina provincia di Nord Gyeongsang, secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention. I test a livello nazionale in corso sono 32.422, mentre sono 61.037 quelli finora risultati negativi.

In Svizzera nell'immediato non sono previste nuove misure restrittive, come la chiusura dei confini o delle scuole, in relazione al coronavirus. Lo ha detto oggi in un incontro con la stampa Daniel Koch, capo divisione malattie trasmissibili presso l'Ufsp. Il prossimo passo sarà una campagna di informazione che partirà all'inizio della prossima settimana, ha precisato il responsabile dell'Ufficio federale della sanità pubblica. La campagna comprenderà raccomandazioni scritte alla popolazione su cosa fare per proteggersi dall'infezione e dalla trasmissione del virus Covid-19. Koch ha invitato la popolazione a mantenere la calma durante il fine settimana: l'obiettivo è di non sovraccaricare i servizi di pronto soccorso degli ospedali per casi minori.

Secondo il responsabile dell'Ufsp, la chiusura delle frontiere non è al momento un'opzione, perché non sarebbe efficace e perché impedirebbe a molti frontalieri di raggiungere il posto di lavoro negli ospedali e negli studi medici.
Anche la chiusura delle scuole non sarebbe giustificata, visto che è dimostrato che sono soprattutto le persone sopra i 60 anni ad essere più a rischio. I bambini non sono peraltro considerati i principali portatori del virus. Daniel Koch ha inoltre definito «preoccupante» la situazione in Italia, dove sono stati confermati finora 885 casi e 21 decessi. Anche in Svizzera ci si potrebbe trovare nella situazione di non riuscire più a tracciare per tutti i casi le vie d'infezione. Nella Confederazione i casi accertati di coronavirus sono finora 12. Altri 5 casi sono risultati positivi in uno dei nuovi laboratori attivati nel corso della settimana, ma si attende ancora la conferma dal laboratorio di referenza di Ginevra.


Crollano le Borse, Riad perde il 3%. L'impatto del coronavirus fa crollare le borse del Golfo. All'apertura dei mercati stamani, la Borsa di Riad, la più grande della regione, ha perso oltre il 3%, la Borsa del Kuwait è crollata di oltre il 9% e quella di Dubai è precipitata del 4,8% mentre quella di Abu Dhabi è scesa del 3,8%. I mercati azionari risentono delle conseguenze destabilizzanti del coronavirus sull'economia mondiale e sui prezzi del petrolio in caduta libera.






 
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