L’estate dei vicini e distanziati, sabato scatta la stagione balneare al 60% della capienza ma le tasse demaniali sono invariate

La spiaggia di San Benedetto
La spiaggia di San Benedetto
di Laura Ripani
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Martedì 11 Maggio 2021, 06:30

SAN BENEDETTO - Un’estate praticamente autarchica, nella quale l’umbro e il romano saranno le lingue più ascoltate lungo le spiagge della Riviera. Benvenuti nell’estate del covid bis, stagione che partirà - meteo permettendo - tra 4 giorni e comunque con una certa dose di ottimismo , almeno a sentire i concessionari di spiaggia delle sigle principali.

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I lavori
Intanto la prima buona notizia: quest’anno la macchina setacciatrice della Picenambiente funziona. È nuova, e ha cominciato il suo lavoro come al solito da Sud, risalendo verso gli chalet storici della zona Nord. Sta passando all’altezza del Sud Est «e si conta che per sabato avrà terminato il suo lavoro dice Giuseppe Ricci dell’Itb. Sta intervenendo dopo la pulizia più profonda che è stata già portata a termine. «Quest’anno - aggiunge infatti Enrica Ciabattoni della Confcommercio - abbiamo chiesto di anticipare fortemente le operazioni di pulizia dell’arenile nel corso di un summit voluto da tutte le associazioni di categoria per programmare la stagione. È un momento particolare, non possiamo permetterci di sbagliare».

Già. E mentre sale la polemica sull’affidamento delle spiagge libere ai concessionari più vicini : «non va bene - sentenzia Ciabattoni - si creano privilegi da un lato per chi ce le ha vicine e si affidano comunque troppe responsabilità agli chalet», ciò che sembra aver tranquillizzato la categoria è stata la programmazione. Il fatto di aver avuto regole certe e con il congruo anticipo sembra far dormire sonni tranquilli anche se la capacità di accoglienza risulta limitata.


La riduzione
«Ogni chalet vedrà ridotto il proprio spazio del 30% - dice Antonia Fanesi della Confesercenti - perchè anche in questa stagione dovremo garantire il distanziamento sociale di almeno 10 metri: eppure le tasse demaniali sono sempre le stesse. Speravamo che lo Stato ci venisse incontro facendoci almeno alcuni sconti, e mi riferisco in particolare agli chalet storici che pagano di più. Ma così non è. Quindi almeno ci aspettiamo che ci sia un buon afflusso di clienti e possono anticipare che le prospettive sembrano piuttosto buone. Ovviamente la maggior parte dei clienti arriva dalle regioni vicine, quelle che hanno riscoperto l’Italia come meta di vacanze». 

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