SAN BENEDETTO - La lotta allo spaccio non conosce soste: nella mattinata del 30 marzo scorso personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di San Benedetto del Tronto ha tratto in arresto due uomini di nazionalità albanese, di 28 e 24 anni, dei quali uno irregolare sul territorio italiano, l'altro invece è regolare e residente nel comune di Nereto.
Di fatto, durante un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione di sostanze stupefacenti, il personale della Polizia di Stato, percorrendo via S. Giovanni Scafa notava una vecchia Golf con a bordo un noto pregiudicato di nazionalità albanese riconosciuto per i suoi precedenti in materia di stupefacenti.
Considerata l’anomala presenza dell'uomo fuori dal territorio di residenza in compagnia di un altro straniero, i poliziotti del Commissariato si appostavano e ne osservavano i movimenti constatando che nel frattempo i malviventi avevano parcheggiato la loro auto presso un bar.
Scesi dal loro veicolo, i due albanesi iniziavano ad armeggiare nei pressi del lato autista dell’auto occultando qualcosa tra gli arbusti; a quel punto, gli agenti intuendo l’occultamento di sostanza stupefacente, intervenivano bloccando i due stranieri e rinvenendo nel punto ove avevano poco prima armeggiato, un involucro incelofanato contenente circa 60 grammi di cocaina.
Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari nelle loro abitazioni a Nereto e Corropoli, veniva rinvenuto materiale idoneo al confezionamento dello stesso tipo di quello utilizzato per confezionare il plico rinvenuto e la somma in contanti di 13.145 euro, il tutto opportunamente sottoposto a sequestro.
In virtù di quanto accertato e del quantitativo di cocaina sequestrato, i due venivano tratti in arresto e tradotti alla Casa Circondariale di Ascoli Piceno.
Il 3 aprile si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto all’esito della quale il G.I.P.
Anche in virtù di tale accertamento, il Gip presso il Tribunale di Ascoli Piceno, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo ascolano, convalidava il sequestro preventivo dell’ingente somma di denaro.