In Riviera persi 53 hotel in 30 anni. L'albergatore Mancini: «Servono vincoli per salvarli»

L'incontro all'Hotel Progresso
L'incontro all'Hotel Progresso
di Alessandra Clementi
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Domenica 5 Novembre 2023, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 07:06

SAN BENEDETTO - «La politica deve intervenire al più presto per porre vincoli sugli hotel al fine di salvarli». È il messaggio emerso dal convegno organizzato dal Circolo dei Sambenedettesi e svoltosi venerdì sera presso l’Hotel Progresso dove sono state ripercorse le tappe del turismo locale attraverso le pagine di questo storico albergo. 


L’anniversario


L’Hotel Progresso che quest’anno ha spento 100 candeline e a oggi presenta un unico vincolo riguardante la facciata: volendo potrebbe essere stravolto o trasformato. «Non ci sono restrizioni urbanistiche, non a caso oggi ci ritroviamo con un patrimonio alberghiero passato da 132 a 79 hotel in 30 anni.

Spero che la politica intervenga al più presto altrimenti ci giochiamo un pezzo di economia cittadina». Parole che sono arrivate dalla famiglia Mancini che dal 1986 è titolare dello storico albergo.

E proprio Giorgio Mancini ha lanciato questo appello rivolto alla politica e lo ha fatto nel corso di un incontro dedicato al turismo e alla storia del Progresso coordinato da Gino Troli quale presidente del Circolo dei Sambenedettesi. Sempre proseguendo su una disamina turistica Mancini ha detto: «E’ curioso calcolare i flussi turistici su arrivi e presenze negli hotel lasciando da parte quanti soggiornano negli appartamenti che sembrano ormai alloggi fantasma Inoltre continuiamo a perdere alberghi e questa è una delle motivazioni per cui Senigallia poi svetta come regina del turismo contando molti più hotel rispetto a noi».

A ripercorrere la storia del Progresso è stato Stefano Novelli che ha curato anche la pubblicazione “Un secolo di Progresso al mare” partendo da quel 15 luglio 1923 quando, per opera della famiglia Camiscioni, venne inaugurato il primo hotel della Riviera che divenne subito una struttura ricettiva punto di riferimento del Piceno negli anni Venti. Nel 1956 altra scommessa vinta quella di realizzare il primo stabilimento davanti all’albergo, poi la proprietà passò alla famiglia ascolana Monti fino al 1987 quando nella vita del Progresso arrivò la famiglia Mancini che volle mantenere l’arredo retrò andando a ricercare nei mercatini dell’antiquariato oggetti d’epoca conservando così un albergo in stile liberty, che ricorda gli interni del film “Morte a Venezia” di Visconti.

 
Gli ospiti


Hotel che è stato anche più volte il set cinematografico prima nel 1986 quando venne girato il film “Morirai a mezzanotte” e nel 2017 quando venne scelto come cornice per la fiction di successo “Scomparsa”. Tanti i personaggi che sono passati per il Progresso, dal pugile Primo Carnera nel 1934, al campione delle due ruote Gino Bartali nel 1959, il tenore Beniamino Gigli, la moglie di Giacomo Matteotti, ma soprattutto nelle camere dello storico hotel ha dormito il numero uno del tennis John McEnroe, proseguendo con il portiere di Italia 1982 Dino Zoff.

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