Ombrelloni, la stangata è del 10%. La prima fila può anche costare duemila euro

Ombrelloni, la stangata è del 10%. La prima fila può anche costare duemila euro
Ombrelloni, la stangata è del 10%. La prima fila può anche costare duemila euro
di Alessandra Clementi
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Martedì 27 Giugno 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 15:12

SAN BENEDETTO -  Aumenti fino a 200 euro per un ombrellone con sdraio e lettino. Una vera stangata quella che attende turisti e stagionali per un’estate in spiaggia. Le associazioni di categoria parlano di un rincaro di almeno il 10% ma la sensazione è che al cliente venga chiesto anche di contribuire a canoni e lavori che sono stati eseguiti durante l’inverno per poter ottenere l’adeguamento dell’arenile e poter apporre un numero maggiore di ombrelloni. 


I rincari


Per un ombrellone in prima fila si arriva a pagare fino a duemila euro soprattutto nel tratto degli chalet storici.

Punti ombra a peso d’oro con rincari fino a 200 euro rispetto all’anno scorso. Tante le lamentele da parte dei clienti che si sono visti aumentare e di molto il prezzo dell’ombrellone da una stagione all’altra. Le associazioni di categoria iniziando dalla Confesercenti con Sandro Assenti spiegano: «Si tratta di un rincaro legato all’inflazione e soprattutto all’aumento del costo delle utenze quali acqua e luce. Senza dimenticare i lavori che abbiamo dovuto eseguire e pagare per circa 13mila euro tra interventi, costo delle pratiche. Inoltre i prezzi erano bloccati da anni e questa estate abbiamo deciso di ritoccarli».

Sul fronte Itb Peppe Ricci è meno drastico e dice: «Abbiamo aumentato ma di poco intorno ai 50 euro, nel mio chalet non si va oltre gli 800 euro anche per le prime file». Ombrelloni in prima fila che in alcuni stabilimenti arrivano a toccare i 1.800 e 2.000 euro, a fronte di altri chalet in cui ci si ferma a 700 massimo 800 euro. Dove sono i prezziari? Le associazioni di categoria spiegano che esiste un listino generale che tutti gli associati ricevono ed espongono ma poi ognuno si regola in maniera autonoma. Ogni concessionario di spiaggia in qualche modo va a personalizzare i prezzi anche se a monte c’è una condivisione delle tariffe che si rifanno al mercato. Da qui una forte oscillazione sia a seconda delle zone che degli stessi stabilimenti. 


La beffa


Oltre il danno anche la beffa. Rincari che coincidono con l’arretramento degli ombrelloni visto che le prime file sono state rimosse, a seguito dei controlli da parte della Capitaneria di porto di fronte a stabilimenti che hanno installato le attrezzature nonostante l’iter per ottenere l’adeguamento non fosse perfezionato. Di conseguenza i clienti si ritrovano con un saldo salato da pagare e con ombrelloni arretrati di decine di metri.

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