San Benedetto, il commercio è in calo
Nuove strategie per rilanciare il centro

La commissione Attività produttive
La commissione Attività produttive
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Venerdì 16 Dicembre 2016, 08:50
SAN BENEDETTO Con l’arrivo del nuovo anno, il Comune chiederà meno soldi ai commercianti ambulanti. Si abbassa, infatti, l’ammontare dei cosiddetti “diritti di partecipazione”. Per le fiere, questo gettone passerà dagli attuali 50 a 35 euro, mentre per gli altri eventi commerciali il taglio sarà da 25 a 20 euro. 
Sempre nel 2017, ci saranno oltre 1.000 pratiche da seguire per assegnare (o, meglio, riassegnare) le concessioni per l’esercizio di vendita su aree pubbliche nei mercati, nei posteggi isolati e nelle fiere. Dunque sarà un inizio anno di superlavoro per il Settore commercio del municipio sambenedettese, chiamato a seguire i dettami della Bolkestein: direttiva europea che, oltre i concessionari di spiaggia, tocca pure le attività dei venditori ambulanti. 
Si è parlato di questo e di altro ieri pomeriggio, in sala giunta, durante la seduta d’insediamento della Commissione consiliare “Attività Produttive, commercio e turismo” presieduta da Carmine Chiodi, alla presenza dell’assessore di riferimento: Filippo Olivieri. Il presidente Chiodi, nel corso della discussione, ha sottolineato come la riunione di ieri va considerata come la prima di una lunga serie: «Sono convinto che, da qui in avanti, sempre più spesso organizzeremo commissioni congiunte con i nostri colleghi della Sicurezza o della commissione Lavori pubblici - ha detto l’esponente di maggioranza - perché su alcuni temi, dalla movida molesta all’abusivismo commerciale, c’è bisogno di un lavoro di squadra molto ampio per armonizzare gli interventi».  Chiodi intende coinvolgere anche la commissione Bilancio per rivedere le tariffe per l’occupazione del suolo pubblico. Inoltre, si lavorerà per calmierare gli affitti dei locali commerciali in centro.  «Attualmente in centro c’è una desertificazione del commercio, con tanti negozi sfitti – ha detto Chiodi – anche perché i carichi economici per mantenere un’attività sono troppo forti». 
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