GROTTAMMARE Sono undici gli operatori della Polizia locale di Grottammare che hanno ricevuto gli encomi regionali assegnati per la gestione dell’emergenza durante la pandemia da Covid 19.
L’orgoglio della città
«Sono onorato e orgoglioso di questa squadra. Mi congratulo con tutti» sono le parole espresse dal sindaco Alessandro Rocchi in occasione della consegna degli encomi al personale della Polizia locale avvenuta nella mattinata di ieri a palazzo Ravenna alla presenza del comandante Stefano Proietti. Gli attestati erano stati ufficializzati a Macerata lo scorso maggio, in occasione della Giornata regionale della polizia locale.
Una onorificenza regionale con una motivazione molto forte: “Per l’impegno e il non comune senso del dovere dimostrati durante l’emergenza epidemiologica da Covid 19, anteponendo con onore la salute dell’intera comunità alla propria” a undici agenti del corpo di Polizia locale coordinato dal comandante Stefano Proietti.
I premiati
A ricevere gli attestati conferiti dalla Regione Marche sono stati: Stefano Proietti, comandate commissario coordinatore; Paola Merlonghi vice comandante commissario; Ida Maria Sciarra ispettore capo; Giuseppe Pagliarini ispettore capo, attualmente in congedo; Giacinto Iobbi ispettore capo, attualmente in congedo; Mariano Bruni ispettore capo, attualmente in congedo; Sabrina Croceri ispettore; Paolo Mascaretti agente; Mara Camela agente attualmente in servizio presso altro ente; Michele Monaci assistente attualmente in servizio presso altro Comando; Marco Scipioni assistente.
«Un’esperienza che ha lasciato il segno – ha dichiarato il comandante Proietti, ripercorrendo alcuni momenti di quel periodo - anche in senso positivo per il nostro servizio istituzionale.
Quegli anni difficili
La giunta regionale, attraverso questi encomi, vuole riconoscere l’importante ruolo svolto dal personale della Polizia locale nella gestione della crisi pandemica. «Agli operatori di Polizia locale è spettato un ruolo cruciale nel far rispettare le disposizioni anti-Covid 19 - si legge nella delibera regionale - oltre che nel rispondere alle richieste di aiuto da parte dei cittadini. Un fortissimo spirito di sacrificio ha contraddistinto il loro lavoro quotidiano che ha messo in pericolo le loro stesse vite a favore della salute pubblica, consapevoli dei rischi di contagio per loro stessi e per le loro famiglie. Al contempo, gli operatori che non svolgevano servizio operativo, si sono trovati a gestire anche amministrativamente una mole di lavoro dovuta ad una eccezionale riorganizzazione della struttura».
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