Assolto in Appello: Wick dopo 4 anni torna in servizio al poliambulatorio di via Romagna

Assolto in Appello: Wick dopo 4 anni torna in servizio al poliambulatorio di via Romagna
Assolto in Appello: Wick dopo 4 anni torna in servizio al poliambulatorio di via Romagna
di Luigi Miozzi
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:55

GROTTAMMARE Leopoldo Wick è tornato al lavoro dopo quattro anni. L'ex infermiere di Grottammare che lavorava alla Rsa Offida, dopo che la Corte d'assise d'appello di Ancona lo ha assolto, ribaltando la sentenza di primo grado, dall'accusa di omicidio per le morti sospette nella casa di riposo, è stato richiamato in servizio dall'Ast di Ascoli. Gli è stato assegnato un incarico all'interno del poliambulatorio di via Romagna a San Benedetto.

Il ricorso

Sebbene ancora provato dalle traversie giudiziarie e dalla lunga detenzione, Leopoldo Wick sta lentamente cercando di tornare alla quotidianità in attesa di conoscere se il procuratore generale della corte d'appello presenterà ricorso in cassazione impugnando la sentenza di assoluzione.

In primo grado, i giudici della corte d'assise di Macerata, in primo grado, avevano condannato all'ergastolo l'infermiere ritenendolo responsabile di aver iniettato farmaci in dosi massicce provocando la morte di sette anziani e del tentato omicidio di un altro ospite della struttura.

Verdetto ribaltato in secondo grado: per la corte d'assise d'appello, infatti, non è stato garantito il diritto di difesa di Wick e, pertanto, tutti gli elementi raccolti nel corso delle indagini prima che venisse iscritto sul registro degli indagati non sono utilizzabili come prove a carico dell'accusa.

Le motivazioni

Nello specifico, i giudici anconetani, nelle motivazioni della sentenza, hanno evidenziato che i prelievi ematici eseguiti sulle vittime e che hanno rilevato la presenza in dose massiccia nel sangue di farmaci tali da causare la morte degli anziani ospiti, sono avvenuti dopo che, nell'estate del 2018, una operatrice socio sanitaria della Rsa si recò dai carabinieri di Offida per riferire delle morti sospette all'interno della struttura e che a suo parere i decessi erano da attribuire all'operato professionale di Leopoldo Wick.

Per la Corte d'assise d'appello, dunque, già a questa data i sospetti della Procura erano rivolti nei confronti dell'infermiere che pertanto sarebbe dovuto essere iscritto sul registro degli indagati. Pertanto, quando nel corso dell'attività investigativa vengono incaricati i medici necroscopi di eseguire i prelievi sugli anziani deceduti Wick doveva essere messo nelle condizioni di potersi difendere. i risultati degli esami sui prelievi di sangue che sono unici e che rivelano la presenza di farmaci non possono dunque assumere efficacia della prova. Da qui l'assoluzione che ha consentito a Leopoldo Wick di uscire dal carcere e a distanza di qualche mese di tornare al lavoro.

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