ASCOLI - I giudici della Corte d’Appello di Ancona hanno parzialmente riformato la sentenza di primo grado, nella quale un’insegnante di Comunanza era stata condannata ad un mese di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento dei danni, riducendo la pena stessa (sospesa) a venti giorni ed al pagamento delle spese processuali anche di secondo grado. I giudici anconetani hanno anche riqualificato il fatto: in primo grado i giudici avevano contestato il reato di mezzi correzione e di percosse, adesso l’insegnante è stata condannate soltanto per le percosse.
Stando alla ricostruzione effettuata nel corso delle indagini dalla Procura di Ascoli, l’insegnante, in almeno due occasioni avvenute a distanza di circa un anno l’una dall’altra, avrebbe colpito un suo alunno disabile, che all’epoca dei fatti frequentava la scuola elementare. Il primo episodio è avvenuto a marzo del 2015. Il bambino si era avvicinato alla cattedra e l’insegnante le avrebbe rifilato uno schiaffo sulla mano.
I genitori dai carabinieri
Sono stati i genitori dell’alunno che, venuti a conoscenza del fatto, si sono rivolti ai carabinieri per raccontare cosa era avvenuto. Da qui è partita l’inchiesta da cui sono scaturite le indagini, culminate appunto con la celebrazione di un processo e la condanna dell’insegnate per uno dei due episodi contestati. Ora, i giudici della Corte d’Appello di Ancona hanno parzialmente riformato la sentenza di primo grado e riqualificato il fatto, derubricando il reato.
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