Sandro Assenti (presidente Confersercenti Marche): «Dal Ballarin all’Olimpico, le mie emozioni in campo»

Sandro Assenti (presidente Confersercenti Marche): «Dal Ballarin all’Olimpico, le mie emozioni in campo»
Sandro Assenti (presidente Confersercenti Marche): «Dal Ballarin all’Olimpico, le mie emozioni in campo»
di Luigina Pezzoli
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Domenica 10 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 09:01

«Ogni luogo deve essere prima di tutto un punto di incontro e convivialità». Sandro Assenti ha le idee ben chiare quando si tratta di dare vita ad una nuova attività. Peculiarità che da sempre contraddistinguono le sue lungimiranti iniziative imprenditoriali realizzate nel corso degli anni in Riviera. Del resto il presidente regionale della Confesercenti Marche, fin da ragazzino era il punto di riferimento della comitiva quando si trattava di organizzare feste e cene. Diplomato all’istituto Capriotti nel 1975 qualche tempo dopo arriva la chiamata per il servizio militare.

Il Car

«Ho svolto il Car a Casale Monferrato, ma poi fui destinato a Cividale del Friuli, al confine con la Slovenia. Un’esperienza formativa importante nella vita di un uomo». Sambenedettese doc cresce tra le file della Folgore di mister Luigi Ursini per poi indossare la maglia della Primavera della Sambenedettese calcio. «A 17 anni inizio a giocare con la Folgore, gli allenamenti si tenevano al campo Europa. Ricordo che mister Ursini, da sempre una figura carismatica, con la sua Ford Cortina di colore celeste, ci veniva a prendere a casa e poi ci riportava dopo gli allenamenti. Con noi c’era anche Primo Pasquali, tra i calciatori emergenti di quegli anni». Intorno al 1973 con mister Gigi Traini la Berretti si classifica tra le quattro squadre italiane più forti e raggiunge le semifinali. «Una partita si disputava in Sardegna, contro l’Olbia calcio; per me e la gran parte dei miei compagni di squadra era la prima volta su un aereo. Ricordo ancora l’emozione nel raggiungere l’aeroporto di Roma insieme a mister Traini. Dopo questo incontro superammo il turno e arrivammo alla semifinale di Crotone, ma qui purtroppo perdemmo».

E poi le memorabili partite allo stadio Ballarin. «Giocavo con la primavera. Per noi era più emozionante giocare, durante gli allenamenti infrasettimanali, contro la squadra ufficiale della Sambenedettese quando c’erano calciatori come Chimenti e Simonato che ci facevano sentire dei veri giocatori, piuttosto che disputare la partita di campionato la domenica.

Loro rappresentavano degli idoli. Durante questi anni ho avuto l’opportunità di giocare contro squadre di Serie A in stadi rinomati come l’Olimpico, il Franchi o il Dall'Ara. Poi, intorno ai 26 anni, mi sono reso conto che il mio sogno di diventare calciatore, che comunque mi ha lasciato tante soddisfazioni che conservo ancora oggi, era svanito».

Ed ecco che Sandro Assenti decide di dedicare tutte le energie alla sua vocazione più importante, il lavoro. «Una passione diventata ancora più forte dopo un viaggio ad Ibiza. Nel 1981 apro la prima attività, una scuola di windsurf. L’anno dopo gestisco per circa dieci anni la prima di una serie di discoteche, il Charlie alla rotonda di Porto d’Ascoli, poi a Pedaso lo Ju Ju con Gianni Schiuma, creando così un polo del divertimento. Ed ancora il Parallelo a Grottammare e la Terrazza. Realizzo “Il Fornaccio”, una catena di pizzerie, il mio rammarico è non averla estesa a livello nazionale». Ventidue anni fa apre la prima palestra che unisce fitness, aerobica e benessere, all’epoca una formula non ancora sperimentata in Riviera: «La One, una struttura innovativa, l’idea l’avevo avuta visitando una fiera del Fitness a Rimini. La mia vita è caratterizzata dai viaggi: dai luoghi che visito cerco di apprendere particolarità e novità; la curiosità è il mio mantra.

Lo chalet

Un’attitudine che nel 1992 mi ha portato ad aprire “Bagni Andrea”, inventando l'unico format allora presente in Italia che coniuga cena e dopocena e che ancora oggi prosegue, poi il Sasushi, 15 anni fa, all’inizio fu quasi un azzardo, ma in seguito la gente recepì questo nuovo modo di mangiare. Tra i soci che ho avuto nel corso degli anni mi piace ricordare: Marchetto, Leandro, Leonardo, Peppe, Gianni (Schiuma) e Bobo». Oltre ad aver creato dei punti di incontro in Riviera, il presidente Assenti ha ideato dei format vincenti come “La notte degli Oscar” «giunto alla 38esima edizione è una serata che richiama personaggi di rilievo dello spettacolo, sport e politica».

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