Ad Ascoli, da 16 anni, si prega 24 ore su 24 nella chiesa della Scopa: si danno il cambio 240 adoratori

Ad Ascoli, da 16 anni, si prega 24 ore su 24 nella chiesa della Scopa: si danno il cambio 240 adoratori
Ad Ascoli, da 16 anni, si prega 24 ore su 24 nella chiesa della Scopa: si danno il cambio 240 adoratori
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 08:50

ASCOLI Fare il bilancio della propria attività, decorsi sedici anni dalla sua istituzione, sembra essere diventato un punto fermo al quale dare molta importanza. La grande prova, quella del periodo estivo, delle vacanze, anche quest’anno è stata ampiamente superata senza tante difficoltà. Stiamo parlando dell’Adorazione Eucaristica Perpetua, fatta nella Chiesa di Santa Maria della Carità (della Scopa) divenuta, oramai, una realtà ascolana. Come molti ricorderanno, nel giugno 2006, con la concelebrazione della messa, presieduta dall’allora vescovo diocesano Silvano Montevecchi, si tenne l’inaugurazione solenne del culto eucaristico, un’iniziativa di particolare rilievo, che rappresentò una vera novità sia per la diocesi sia per Ascoli. Nella chiesa di Santa Maria della Carità, infatti, letteralmente gremita, avvenne l’intronizzazione del Santissimo Sacramento e, da quel momento, iniziò l’adorazione eucaristica perpetua.  


La staffetta


In questi sedici anni, 24 ore su 24, trecentosessantacinque giorni l’anno, alcune centinaia d’adoratori, tra giovani, donne e uomini, presenti a turno, con fede e perseveranza, hanno garantito, notte e giorno, la continuità dell’Adorazione Eucaristica, trascorrendo un’ora la settimana davanti al Santissimo Sacramento. «Ad oggi – ha riferito una delle due suore laiche che custodiscono la chiesa e gestiscono i servizi ad essa connessi – sono iscritti 240 adoratori, sufficienti per coprire le 168 ore settimanali. Le persone che si sono iscritte, hanno dato la loro disponibilità, indicando il giorno e l’ora in cui intendevano svolgere l’ora di adorazione.

Per un corretto monitoraggio dell’affluenza, c’è un registro in cui gli adoratori iscritti si registrano ogni volta che frequentano le proprie ore sante. La distribuzione delle ore da coprire non è uniforme perché ci sono delle ore, per esempio della sera, dove ci sono molte persone iscritte ed in altre, specie nella notte, ce n’è una sola. Questi adoratori che si susseguono giorno e notte – conclude la volontaria del Vangelo - offrono una grande testimonianza di ardente fede ed amore nei confronti di Gesù». «Il silenzio col quale si adora nella chiesa di Santa Maria della Carità – evidenzia Paolo Sampaolesi, che vi si reca ogni sabato alle 15 - permette quel raccoglimento che consente l’incontro con il Signore e il suo ascolto. Noi non sappiamo quello che Dio fa per noi in quel momento, ma una cosa è certa, non usciamo mai a mani vuote». 


L’esperienza


«È un’esperienza molto forte - gli fa eco Giuliano Ciccolini, presente in chiesa ogni domenica mattina alle ore 7 - la quale invita tutti noi ad avere un rapporto privilegiato con l’eucaristia, nella preghiera e nella contemplazione. Come ha detto Papa Francesco, adorare Dio, significa imparare a stare con Lui, a fermarci a dialogare, sentendo che la sua presenza è la più vera, la più buona, la più importante di tutte». È stato detto altresì che, in tempi in cui le nostre chiese in determinate ore del giorno sono chiuse, un luogo di culto sempre aperto per chiunque ci voglia entrare a qualsiasi ora del giorno o della notte, è come le braccia sempre aperte di Gesù, disposto ad accogliere tutte le persone. 
 

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