Ascoli, parcheggiano con i pass
intestati anche a parenti già morti

Una vigilessa in azione
Una vigilessa in azione
2 Minuti di Lettura
Sabato 7 Luglio 2018, 09:29
ASCOLI - Circa 80 permessi per disabili sospetti esposti sui cruscotti di altrettante auto in sosta sulle strisce blu. Ovvero presunti furbetti che approfittano del permesso di un nonno, di un parente o addirittura di un defunto per poter parcheggiare senza il ticket. Il tutto nonostante il gran lavoro che i vigili urbani, in questo senso, stanno svolgendo anche in questi giorni, proprio andando a caccia di chi, ad esempio, finge la propria invalidità con un permesso falso, magari fotocopiato e ritoccato, senza il minimo rispetto per tutte quelle persone con una disabilità che, magari, si ritrovano anche i posti loro riservati occupati da chi non ne avrebbe alcun diritto. E, addirittura, c’è qualcuno che ha anche più di una fotocopia dello stesso permesso, per utilizzarlo su più auto. Ma in questi casi non manca, proprio per le autorizzazioni focopiate o falsificate, anche qualche segnalazione in Procura. Fatto sta che il dato sui falsi invalidi ad Ascoli si mantiene costantemente elevato, a fronte anche di un incremento delle autorizzazioni rilasciate, magari in certi casi richieste a nome di un familiare con handicap o con invalidità per poi abusarne al fine di non pagare la sosta. E su questo fenomeno, c’è da dire, c’è stretta collaborazione tra la polizia municipale e la Saba, società che gestisce i parcheggi a pagamento. E gli stessi vigili hanno ormai individuato anche molti di coloro che utilizzano permessi (o fotocopie) senza averne alcun diritto, ma i controlli per incastrare queste persone sono molto complessi e richiedono tempo. Ad esempio, occorre verificare a fronte di un auto parcheggiata con il permesso esposto, se il titolare dell’autorizzazione in realtà sia a casa, magari dalla parte opposta della città. E c’è anche chi, a seguito di un controllo dei vigili sul permesso per un auto in sosta su uno spazio riservato alle forze di polizia, si è precipitato subito dopo a recuperare il parente con disabilità per dimostrare di doverlo andare a riprendere in uno studio medico a seguito di una visita. E qualcun altro, come detto, è stato addirittura trovato con due fotocopie dello stesso permesso, con conseguente denuncia per falso alla Procura. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA