ASCOLI - La guerra al caro energia si combatte anche lungo la zona industriale. Ed ora il primo segnale concreto delle contromosse che le aziende stanno mettendo in campo arriva dal Servizio Genio civile della Regione Marche, con l’avvio della procedura per la realizzazione del previsto impianto geotermico nell’area della Ykk Mediterraneo. Via libera, dunque, all’iter per costruire questo nuovo impianto attraverso gli scavi per tre pozzi dai quali l’azienda che ha presentato la proposta intende prelevare acqua, per poi reimmetterla nelle falde, che servirà a garantire la climatizzazione dello stabilimento a costi decisamente più bassi.
Un primo passo in questa direzione, dunque, che vede in campo altre 12 aziende che hanno aderito ad un avviso di Piceno Consind per realizzare nuovi impianti fotovoltaici per risparmiare sull’energia ed eventualmente metterne una parte residua a disposizione della comunità. Così come un altro progetto per la realizzazione di un impianto di cogenerazione era stato già presentato dalla Pfizer, nota multinazionale del settore farmaceutico con stabilimento ad Ascoli.
La Regione Marche, attraverso il Servizio Genio civile, ha disposto il via alla procedura per consentire alla Ykk di realizzare un impianto geotermico per contrastare il caro energia, dopo la richiesta presentata dall’azienda nello scorso mese di settembre. Il procedimento avviato prevede l’autorizzazione – previa tempistica per eventuali osservazioni – per la realizzazione di tre pozzi, nell’area della Ykk che serviranno a captare l’acqua che poi verrà utilizzata dall’impianto di climatizzazione per raffrescamento e riscaldamento che servirà lo stabilimento aziendale, Con acqua che poi verrà reimmessa in falda. L’iter porterà alla concessione di prelievi idrici per uso industriale da utilizzare per l’attivazione di questo nuovo impianto di climatizzazione in pompa di calore geotermica (il cosiddetto sistema open-loop). Utilizzando, dunque, le possibili risorse idriche sotterranee che si dovessero individuare nella zona.
Entrando più nello specifico, con la realizzazione dei tre pozzi (di profondità massima di 10 metri) l’azienda potrà avere riscontro concreto sulla possibilità di prelevare acqua sotterranea per poi procedere con la realizzazione dell’impianto geotermico programmato. Più in particolare, si punta sulla certezza di reperire le quantità necessarie al funzionamento dell’impianto, ovvero 15 litri al secondo per un prelievo annuo di circa 150mila metri cubi da ogni pozzo.
Un impianto sostenibile dal punto di vista ambientale, considerando che l’acqua prelevata tornerà in falda a fine ciclo tramite due pozzi di restituzione, da realizzare sempre all’interno dell’area di proprietà della Ykk.