ASCOLI - La guerra al caro energia si combatte anche lungo la zona industriale. Ed ora il primo segnale concreto delle contromosse che le aziende stanno mettendo in campo arriva dal Servizio Genio civile della Regione Marche, con l’avvio della procedura per la realizzazione del previsto impianto geotermico nell’area della Ykk Mediterraneo. Via libera, dunque, all’iter per costruire questo nuovo impianto attraverso gli scavi per tre pozzi dai quali l’azienda che ha presentato la proposta intende prelevare acqua, per poi reimmetterla nelle falde, che servirà a garantire la climatizzazione dello stabilimento a costi decisamente più bassi.
Un primo passo in questa direzione, dunque, che vede in campo altre 12 aziende che hanno aderito ad un avviso di Piceno Consind per realizzare nuovi impianti fotovoltaici per risparmiare sull’energia ed eventualmente metterne una parte residua a disposizione della comunità. Così come un altro progetto per la realizzazione di un impianto di cogenerazione era stato già presentato dalla Pfizer, nota multinazionale del settore farmaceutico con stabilimento ad Ascoli.
Entrando più nello specifico, con la realizzazione dei tre pozzi (di profondità massima di 10 metri) l’azienda potrà avere riscontro concreto sulla possibilità di prelevare acqua sotterranea per poi procedere con la realizzazione dell’impianto geotermico programmato. Più in particolare, si punta sulla certezza di reperire le quantità necessarie al funzionamento dell’impianto, ovvero 15 litri al secondo per un prelievo annuo di circa 150mila metri cubi da ogni pozzo.
Un impianto sostenibile dal punto di vista ambientale, considerando che l’acqua prelevata tornerà in falda a fine ciclo tramite due pozzi di restituzione, da realizzare sempre all’interno dell’area di proprietà della Ykk. Una risposta efficace e con tecnologie avanzate – così come avviene anche per la produzione dello stabilimento – che l’azienda intende mettere in campo prima possibile. La Ykk Mediterraneo, dunque, dovrebbe fare da battistrada per tutte le altre aziende che intendono investire sull’autoproduzione energetica, come le 12 che hanno risposto all’avviso di Piceno Consind per creare le cosiddette “comunità energetiche” attivando progetti per l’autonomia energetica (ad esempio con impianti fotovoltaici), con la prospettiva di importanti risparmi. Tra cui un colosso come Pfizer che ha già presentato l’elaborato progettuale per la realizzazione di un impianto di cogenerazione.
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