ASCOLI - Che i rapporti fra Confindustria Ascoli e Piceno Consind (ex consorzio industriale) non fossero idilliaci lo si sa da anni ma adesso la situazione sembra precipitare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la richiesta alle circa trecento aziende dell’agglomerato industriale di Ascoli di mettere mano al portafoglio per aumentati oneri per la manutenzione. «È come se un amministratore di condominio chiedesse di pagare di più ai suoi condomini senza mai informarli e coinvolgerli» afferma il presidente di Confindustria, Simone Ferraioli.
Per questo motivo, stufo di questo andazzo, il presidente Ferraioli, dopo avere consultato la base ha deciso di fare accesso agli atti del Piceno Consind per capire la motivazione della richiesta dell’ex consorzio e poi ha scritto una lettera al presidente della giunta regionale, Francesco Acquaroli, per sollecitare un suo intervento.
Il summit
Intanto nei giorni scorsi si è tenuto un consiglio generale allargato agli industriali teramani. Il presidente di Confindustria Simone Ferraioli, affiancato dal direttore Corrado Alfonzi, ha aperto i lavori ricordando le numerose opere infrastrutturali che legano i territori, nel tempo condivise e realizzate - dai vari ponti sul Tronto, alla diga di Talvacchia - come anche, e in questa sede di ovvio interesse, quelle ancora da realizzare, dal ponte Ancaranese alla pista ciclabile costiera, dal potenziamento autostradale alla bretella pedemontana che colleghi definitivamente Teramo con la Mezzina e la Supestrada Ascoli-Mare. «Un area storicamente soggetta ad un fenomeno di osmosi occupazionale ed imprenditoriale tanto che – ha ricordato Ferraioli – gli stessi Sistemi locali del lavoro individuati dall’Istat nel censimento della popolazione e ricadenti nelle province di Ascoli Piceno e Teramo, prendono in considerazione Comuni al di là del confine regionale. Non è un caso che Confindustria Ascoli Piceno e Confindustria Teramo abbiano già più volte collaborato per dare sostegno alle aziende che insistono nell’area industriale del Tronto e della Val Vibrata».
Confindustria Teramo
Il presidente di Confindustria Teramo, Lorenzo Dattoli, ha sottolineato che «i territori hanno molte tematiche in comune a dimostrazione del fatto che la Val Vibrata e la Valle del Tronto sono state riconosciute già nel 2016 come Area di crisi industriale complessa” senza dimenticare la condivisione cratere sismico, che vedono allineati 16 Comuni nella provincia di Teramo e 22 nella provincia di Ascoli Piceno. La crescita comune non può non passare per una condivisione di intenti finalizzata a migliorare il livello infrastrutturale e, di riflesso, l’attrattività degli investimenti». La volontà condivisa è ora quella di continuare ad incontrarsi ed analizzare le singole tematiche di interesse, creando specifici tavoli di lavoro che possano essere anche da stimolo per le amministra.
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