Cas, la carica dei 700. La ricostruzione va a rilento: le domande di contributo sono appena 5 in meno rispetto al 2019

Un cantiere
Un cantiere
di Luca Marcolini
4 Minuti di Lettura
Domenica 16 Ottobre 2022, 05:00

ASCOLI - L’esercito dei circa 700 beneficiari del Cas, ovvero il Contributo autonomo di sistemazione post sisma, ha risposto compatto alla scadenza dei termini per continuare a percepire il sostegno economico e garantirsi la copertura del canone d’affitto da pagare per un alloggio temporaneo. Alla fine, infatti, sarebbero 701 le domande di rinnovo pervenute all’Arengo: solo 5 in meno rispetto alla precedente ondata di richieste nel 2019.

Ma se queste famiglie riusciranno a mantenere il contributo – ovviamente previo esame della documentazione – lo si deve anche ad un consistente lavoro degli uffici preposti dell’Arengo che – su impulso del sindaco Marco Fioravanti e dell’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni – hanno informato e sollecitato tutti gli attuali beneficiari anche, ove necessario, contattandoli telefonicamente. Il tutto per evitare che magari chi ne avesse diritto, magari non a conoscenza della scadenza, potesse perdere l’importante sussidio necessario per pagare l’affitto delle abitazioni temporaneamente utilizzate in attesa di poter tornare negli appartamenti evacuati perché inagibili a causa proprio del sisma del 2016. 

E se da una parte è importante che chi ha veramente bisogno possa comunque riuscire a non perdere il sostegno economico per la nuova sistemazione a causa del proprio immobile danneggiato, il fatto che oltre 700 famiglie siano ancora in attesa di rientrare in casa è un segnale eloquente di come sul fronte della ricostruzione ci sia ancora tanto da fare.

Proprio su questo aspetto, del resto, in relazione alla proroga al 20 dicembre dei termini per la presentazione dei progetti nell’ambito della ricostruzione, in linea con la posizione dell’ordine degli ingegneri e, tra gli altri, anche del consigliere comunale e tecnico Piero Celani, il sindaco Fioravanti esprime il proprio punto di vista.

«Innanzitutto è importante che siano stati prorogati i termini – sottolinea il primo cittadino ascolano – ma condivido il fatto che sia necessaria una ulteriore proroga a più lungo termine. Questo perché ritengo giusto e doveroso che tutti coloro che hanno subito danni alla propria abitazione a causa del terremoto possano ottenere il contributo, avendone diritto come tutti gli altri». 
 
Nonostante le difficoltà legate all’attivazione di una nuova procedura con richieste sulla piattaforma telematica regionale e un paio di proroghe per evitare di lasciare a piedi molte famiglie non informate, alla scadenza di ieri, 15 ottobre, praticamente quasi tutti gli attuali beneficiari dei Cas, ovvero i contributi di autonoma sistemazione, hanno inoltrato la richiesta per poter continuare a percepire il sostegno economico. E quindi, se il giro di vite ipotizzato dopo l’ennesima scadenza è dettato anche da un problema di fondi disponibili sempre meno consistenti, in realtà su Ascoli, qualora tutte o quasi le 701 domande presentate fossero accolte, previo esame della documentazione, la somma da stanziare dall’Ufficio ricostruzione sarebbe comunque ancora molto importante, ovvero intorno a mezzo milione al mese. Ma, in tal senso, il lato positivo è che con le conferme dei contributi si potranno evitare anche grossi problemi per le famiglie chiamate a dover pagare un affitto di tasca propria senza poter rientrare nella propria abitazione (per chi ha una casa di proprietà ancora inagibile). 

E in questo senso, grande merito va agli uffici comunali preposti che hanno informato, sollecitato e aiutato le famiglie a non perdere il treno dei Cas. «E’ stato fatto un grande lavoro – rimarca il sindaco Fioravanti – per questo voglio ringraziare sentitamente il dirigente Ciccarelli e tutti i dipendenti che hanno lavorato su questo fronte con grande impegno». «Ringraziare i nostri uffici che si occupano dei Cas – evidenzia anche l’assessore Brugni - è doveroso per la dedizione che hanno messo per aiutare tutti i potenziali beneficiari. Anche chiamandoli, quando necessario, telefonicamente caso per caso, oltreché supportandoli nella predisposizione delle richieste. E’ stato fatto davvero un gran lavoro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA